venerdì 13 maggio 2011

Risposte di Carlo Scardeoni

Di seguito le risposte di Carlo Scardeoni, candidato Sindaco per Federazione della Sinistra e Varese dei Veri Valori, al nostro questionario
N.B: i grassetti sono nostri


1. Il territorio, inteso come patrimonio di beni e risorse materiali e immateriali è da tutelare e valorizzare. Mi oppongo con forza alla proposizione di modelli di sviluppo fondati sulla speculazione territoriale, tanto in termini di urbanizzazione edificatoria quanto di insediamenti produttivi inquinanti. Punto d’importanza fondamentale per il futuro è quello della programmazione urbanistica. È evidente che oramai si intende promulgare la fine del governo pubblico del territorio, la sua irreversibile privatizzazione, la resa senza condizioni agli interessi fondiari e di speculazione edilizia. Per contrastare in maniera adeguata ed efficace la nefasta prassi dell’urbanistica “contrattata”, vanno individuati
adeguati strumenti finalizzati a restituire significato e coerenza agli strumenti di programmazione pubblica del territorio e dei suoi usi: - una precisa normativa sulle destinazioni d’uso dei suoli che definisca con precisione e rigore quello che si può realizzare in un determinato comparto e con quali modalità;
- una altrettanto rigorosa e precisa definizione della parte più propriamente normativa degli strumenti di programmazione del territorio;
- il rigetto della prassi di ricorrere alla monetizzazione delle aree standard: per ogni intervento urbanistico va garantita la cessione al Comune delle aree standard dovute;
- il rigetto della prassi di ricorrere allo scomputo degli oneri di urbanizzazione che devono essere pagati al Comune evitando che i privati realizzino direttamente le opere in scomputo oneri;
- la limitazione del rinvio a piani speciali per l’attuazione del piano regolatore generale. In genere si tratta dei cosiddetti “programmi o piani complessi” che nella maggior parte dei casi introducono varianti e deroghe molto pesanti al piano generale e sono gli strumenti prediletti per l’attuazione dell’urbanistica contrattata;
- la riconduzione al Consiglio comunale dell’esame preventivo di ogni accordo di programma o protocollo d’intesa avente a oggetto il territorio e le opere pubbliche.
È necessario garantire un controllo delle trasformazioni anche alla scala edilizia, attraverso il Regolamento Edilizio che ha lo scopo di qualificare e classificare il patrimonio immobiliare, incentivando l’uso di tecnologie ecocompatibili capaci di migliorare la qualità dell’abitare oltre che ridurre i consumi energetici, idrici, ecc.
- attraverso i regolamenti edilizi va ovviamente contrastata la normativa sulla casa portata avanti dal Governo Berlusconi (il cosiddetto piano casa e le relative normative regionali di applicazione e da ultima la ambigua normativa di accatastamento delle case-fantasma) che rischia di legalizzare un vero e proprio saccheggio edilizio e del territorio prevedendo la possibilità di aumentare del 20% le cubature di edifici residenziali e commerciali in deroga ai piani regolatori. Ritengo che questa sostanziale liberalizzazione dell’abusivismo edilizio avrebbe effetti devastanti sul territorio.
- il ricorso al “referendum popolare” in caso di interventi che modificano l’intero tessuto di aree urbane (es. zona stazioni). Non è pensabile continuare con politiche che continuano a consumare aree verdi come nel caso della costruzione di alberghi-fantasma (dietro l’ippodromo e a Capolago) o di inutili palazzoni che non danno nessuna risposta ai reali bisogni abitativi come quello di viale Valganna ex area Bulgheroni. A Varese ci sono 3.000 abitazioni sfitte e di fronte a questo scenario si continua comunque a costruire, consumando le “ultime” aree verdi.
È indispensabile, che il Comune si ponga come “agenzia” e con incentivi e garanzia del pagamento dell’affitto verso i proprietari che mettono in locazione, si rendano accessibili a prezzi calmierati, queste abitazioni per giovani-coppie, anziani, donne separate, stranieri, studenti universitari, fermando così il continuo emigrare, soprattutto di giovani, verso i paesi limitrofi, portando di fatto la città ad un progressivo invecchiamento e senza futuro.

2. Si mi impegno a non occupare nuovo suolo. Le aree più significative da riqualificare sono quelle dell’ex Macello Civico e l’area Traferri in via Carcano.

3. Si mi impegno ad istituire il Plis Sud Varese e il Plis della valle della Bevera e con apposita delibera, il Comune deve dichiararsi libero da O.G.M.

4. Per prima cosa aumentare la raccolta differenziata con il porta a porta. Un maggior controllo di come oggi viene effettuata la raccolta differenziata. Tassare gli imballaggi e dare incentivi per la vendita sfusa.

5. Il problema dei trasporti è una delle grandi questioni. È uno dei principali problemi che investono quotidianamente i cittadini. Nonostante ciò le soluzioni sono spesso palliativi (targhe alterne), contraddittorie (parcheggi in centro), quando non sbagliate come la proliferazione di opere stradali che non fanno altro che peggiorare la situazione di una mobilità fin troppo basata sul trasporto gomma per persone e merci. Le auto e i camion inquinano anche quando sono fermi in quanto occupano molto spazio. Tant’è che le città, da luogo di vita e di relazione sono diventante delle infrastrutture per l’auto. I trasporti su gomma per persone e merci sono dunque ormai insostenibili per i costi umani, sanitari, economici che producono e ricadono su tutta la società. Concordo con le vostre proposte e trasformerei il trasporto da gestione privata a gestione pubblica aumentando le linee e riducendo il costo corsa anche perché a Varese la maggior parte del traffico è da città a città.

6. Progetto di parcheggi al Sacro Monte? contrario, è una follia
Parcheggio a Villa Augusta? contrario, è un’altra follia
Bretella Gasparotto – Borri? contrario
Albergo a Biumo Superiore? contrario
Aggiungo che ho già da tempo inviato alla Prealpina il mio parere negativo su questi 4 punti.

7. La lotta all’inquinamento atmosferico è una priorità e il tavolo permanente può essere utile se decisionale.
Un Piano di risanamento della qualità dell’aria che indichi le azioni da intraprendere per concorrere a migliorare su scala locale la qualità dell’aria a partire da alcune scelte significative:
- il miglioramento generalizzato dell’ambiente e della qualità della vita, evitando il trasferimento dell’inquinamento tra i diversi settori ambientali;
- la coerenza delle misure adottate nel piano con gli obiettivi nazionali di riduzione delle
emissioni sottoscritti dall’Italia in accordi internazionali o derivanti dalla normativa comunitaria;
- misure serie di lotta all’elettrosmog.

8. I principi guida nella gestione dei servizi idrici integrati non possono prescindere dalla difesa del carattere pubblico della proprietà e della gestione delle reti e dell’erogazione del servizio, ma devono anche puntare al risanamento dei corpi idrici inquinati, al conseguimento del miglioramento dello stato delle acque, alla diminuzione della dispersione delle reti, al perseguimento di usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche con priorità per quelli potabili.

9. L’Italia ha purtroppo scelto il ritorno al nucleare dopo 20 anni dal Referendum che rischia, oltre alle considerazioni sulla pericolosità di questa tecnologia, di spostare tutte le risorse sul nucleare piuttosto che sulle fonti rinnovabili. Sul nucleare si deve dichiarare il Comune di Varese “Territorio denuclearizzato” per far nascere dal basso una grande opposizione alla scelta del governo.
Rifiuti ed energie alternative sono tematiche che si possono risolvere solo con una grande
discontinuità nelle politiche economiche, fiscali e industriali - puntando su sistemi locali diffusi di auto-organizzazione - di cui il Comune deve essere il perno - anche negli stessi comportamenti e stili di vita delle persone.

10. E’ indispensabile ripensare i tempi e gli orari della città e se si attuassero le proposte fatte dai bambini nel giorno del “Consiglio Comunale dei bambini” che, fino a qualche anno fa si teneva, non saremmo nelle preoccupanti e oramai irreversibili condizioni ambientali e culturali attuali.

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