lunedì 2 settembre 2013

Aumenti puntuali, treni in ritardo

Puntuali come un treno svizzero, da oggi sono scattati gli aumenti delle tariffe per il servizio ferroviario lombardo. Peccato che altrettanta puntualità non si possa riscontrare anche per i treni pendolari che continuano purtroppo a collezionare ritardi. E se la puntualità dei convogli su ferro è proprio il parametro utilizzato per giustificare gli aumenti tariffari, sulla rete di Trenord, nei primi cinque mesi del 2013, la quantità di treni che hanno rispettato i tempi è crollata in media di 3,4 punti.

“Il gigante Trenord nato dalla fusione di FNM e FS Lombardia sconta pesanti limiti organizzativi e gestionali - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia - e non trova ancora una sua normalizzazione dopo la più grande “caporetto ferroviaria” del dicembre scorso, quando i manager del colosso non riuscirono a far decollare il sistema informatico “goal real” applicato senza problemi in ogni parte del mondo. Il maggior numero di treni in ritardo e le numerose soppressioni di luglio (un migliaio) e agosto (alcune centinaia) non programmate, avrebbero dovuto portare a una riduzione delle tariffe non ad un loro nuovo aumento. Per migliorare la vivibilità delle città e il loro ambiente – insiste Balotta - serve un miglioramento della qualità del trasporto pubblico e non continui aumenti che scoraggiano l'uso dei mezzi pubblici. Gli aumenti tariffari dovrebbero premiare qualità, puntualità e aumento delle corse, ma in regione Lombardia le logiche sono diverse”.

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