Puntuali come un treno svizzero, da oggi sono scattati gli aumenti delle tariffe per il servizio ferroviario lombardo. Peccato che altrettanta puntualità non si possa riscontrare anche per i treni pendolari che continuano purtroppo a collezionare ritardi. E se la puntualità dei convogli su ferro è proprio il parametro utilizzato per giustificare gli aumenti tariffari, sulla rete di Trenord, nei primi cinque mesi del 2013, la quantità di treni che hanno rispettato i tempi è crollata in media di 3,4 punti.
“Il gigante Trenord nato dalla fusione di FNM e FS Lombardia sconta pesanti limiti organizzativi e gestionali - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia - e non trova ancora una sua normalizzazione dopo la più grande “caporetto ferroviaria” del dicembre scorso, quando i manager del colosso non riuscirono a far decollare il sistema informatico “goal real” applicato senza problemi in ogni parte del mondo. Il maggior numero di treni in ritardo e le numerose soppressioni di luglio (un migliaio) e agosto (alcune centinaia) non programmate, avrebbero dovuto portare a una riduzione delle tariffe non ad un loro nuovo aumento. Per migliorare la vivibilità delle città e il loro ambiente – insiste Balotta - serve un miglioramento della qualità del trasporto pubblico e non continui aumenti che scoraggiano l'uso dei mezzi pubblici. Gli aumenti tariffari dovrebbero premiare qualità , puntualità e aumento delle corse, ma in regione Lombardia le logiche sono diverse”.
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