Il circolo Legambiente della Valceresio intende evidenziare con forza che la Valle Bevera ha già dato troppo e che la riapertura della cava Nidoli-Italinerti avrebbe un impatto intollerabile sull’ambiente, la qualità della vita, la tutela della biodiversità, senza contare i benefici economici nulli per il territorio. Dimostrare la minor ricarica delle falde acquifere a valle della cava crediamo sia semplice, ma la domanda molto precisa che è stata posta ad Arpa, e cioè “La riapertura della cava provocherà danni alle falde acquifere?”, temiamo sia fuorviante. Vorremmo sbagliarci, ma abbiamo paura che l’esito sarà quasi scontato.
Ribadiamo,
se ancora ce ne fosse il bisogno, che l’acqua
è solo una delle questioni relative alla cava, importante come molte altre.
Per esempio: i corridoi ecologici, i piani paesistici, il Parco Locale di
Interesse Sovracomunale che verrebbero vanificati? E i danni alla flora e alla
fauna? E l'abuso premiato? E la catena del cemento che comporterà
ulteriore distruzione del territori? E l'esportazione in Svizzera, che va
ridimensionata? E i rumori e il danno stradale (che si può comprendere
andando sotto Velmaio a sentire il baccano dei lavori della cava Valli)?
Insomma,
il tema che vogliamo porre all’attenzione è la martirizzazione di un’area già così immensamente devastata dalla
cava Rainer, dalla cava Femar (dove vi è stata un’ indagine per stoccaggio di sostanze
forse tossiche), dalla cava Valli, dal tracciato ferroviario, dalla futura Pedemontana…e,
alla testata della valle, nel Parco patrimonio
dell’Unesco, dalla cava Salnova di Saltrio.
Sottolineiamo
la questione della democrazia e la
possibilità di un territorio di incidere nelle scelte che lo riguardano. Ai partiti e ai politici che in questo
periodo hanno mostrato di interessarsi alla vicenda chiediamo, molto
semplicemente, di assumersi le proprie
responsabilità politiche. Chiediamo di decidere se desiderano ascoltare i
cittadini o continuare nell’ormai intollerabile azione di devastazione del
territorio..
Le argomentazioni sopraesposte vanno tutte portate alla conoscenza
dei Consiglieri e discusse in Consiglio Regionale per evitare che si parli solo
di un aspetto e perché ci si renda conto che: la Bevera un patrimonio prezioso ed un ecosistema insostituibile! La
Bevera non si può ulteriormente devastare!
Sergio Franzosi, presidente circolo Legambiente Valceresio
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