lunedì 9 dicembre 2013

1660 ettari di asfalto in più, 1100 ettari agricoli in meno

 In occasione della giornata mondiale del suolo del 5 dicembre, il CRCS – Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (che riunisce competenze di Politecnico di Milano, INU e Legambiente), ha approfondito in questo studio il tema dell'impatto delle nuove grandi infrastrutture stradali lombarde attualmente in cantiere.
Nastri d'asfalto, principalmente quelli di Brebemi, TEEM e Pedemontana, che gravano pesantemente sul bilancio dei suoli della Lombardia, già prima regione italiana quanto a consumi di suolo derivanti dalla pervasiva urbanizzazione, che le nuove strade promettono di estendere ancora di più nei prossimi anni per il ben noto effetto che l'infrastrutturazione stradale produce nell'alimentare processi di delocalizzazione produttiva e insediativa.
In parole semplici: nuove lottizzazioni residenziali e nuovi capannoni che si apprestano a disseminare la Pianura Padana in virtù delle rendite di posizione assicurate dalle nuove grandi viabilità. E nuovi insediamenti logistici e commerciali già si stanno appostando sui tracciati autostradali e ancor più sulle nuove viabilità connesse.

Pur senza ancora considerare questo effetto, il consumo di suolo imputabile all'ingombro del solo sedime infrastrutturale è già un numero da disastro ambientale: 1600 ettari, a tanto ammonta la superficie territoriale occupata dalle nuove distese di asfalto. Un valore pari a 15 volte la superficie della piastra espositiva di Expo 2015 o, se si preferisce, l'equivalente della nascita, dal nulla, di un nuovo capoluogo delle dimensioni dell'intera città di Monza.
Non sono solo agricoli i suoli persi: anche le foreste di pianura, i sistemi naturali più preziosi della regione, hanno versato un pesante contributo di superfici. Oltre 210 ettari di foresta sono o saranno cancellati dallo sviluppo autostradale. Non sono i numeri della transamazzonica, ma bastano a spiegare come la Pedemontana cancellerà per sempre dalle carte geografiche intere foreste come quella della Moronera (a cui si riferiscono le due foto all'inizio), nella campagna comasca, già devastata dai cantieri tra Lomazzo e Turate.

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