venerdì 8 novembre 2013

Terra dei Fuochi, ci riguarda

Bastano pochi numeri per fotografare il vero e proprio ecocidio che si sta consumando alla luce del sole tra le province di Napoli e Caserta, in quella "Terra dei fuochi" che è diventata simbolo e paradigma dei traffici illeciti di rifiuti e dell’estrema pericolosità dell’ecomafia, che attenta all’ambiente e alla salute dei cittadini. Non è solo una questione legata alla terribile eredità del passato, da quando, a partire dal 1988-89, cominciarono in larga scala i traffici illegali Nord-Sud, con le loro devastanti conseguenze. È una brutta storia che riguarda soprattutto il futuro.
Come hanno rivelato le perizie geologiche che accompagnano i processi in corso su discariche ormai chiuse, a cominciare dalla ex Resit, con le sue oltre 800.000 tonnellate di scorie di ogni tipo e le oltre 57.000 tonnellate di percolato destinate a inquinare nei prossimi anni finanche le falde idriche dell’intero giuglianese. Sul sito nazionale di Legambiente trovi invito alla manifestazione del 16 novembre, dossier e approfondimenti.


Una questione che ci riguarda non per solidarietà nazionale. Ma per responsabilità territoriale
Per molti anni le aziende del Nord hanno usato il territorio del casertano e napoletano come una discarica. Molti dei rifiuti sepolti lì e altrove (vedi la vicenda di Ilaria Alpi) sono partiti dalle aziende che avrebbero dovuto assicurare lo smaltimento in discariche controllate.
Di tutto questo e di molto altro parla il Rapporto Ecomafie 2013, la cui sintesi è leggibile qui. Nelle prossime settimane organizzeremo la presentazione pubblica del Rapporto in provincia di Varese...aggiornamenti a breve!

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