Nell'ambito di Funghi&Zucche, venerdì 4 ottobre ore 20,30 al Centro Sociale di Cuirone di Vergiate (entrata libera):
1) La patata coltivata in zone pedemontane ha sempre rappresentato una risorsa alimentare ed economica importante per le popolazioni locali. Attualmente la coltivazione è limitata ad alcuni produttori che non riescono a far fronte alle richieste crescenti di un prodotto di qualità.
Da queste premesse è nato il progetto “Patata etica”, volto a favorire lo sviluppo di una filiera locale di una patata di alta qualità, coltivata secondo la metodologia assimilabile al metodo biologico.
2) Il libro di Chiara Spadaro racconta 20 storie di imprese, produzioni e progetti “minimi” e descrive un modello economico e sociale proiettato “in direzione ostinata e contraria” rispetto al mainstream: quello delle produzioni agricole contadine, delle filiere corte, delle reti locali, delle imprese lillipuziane, dei piccoli Comuni virtuosi, dell’informazione indipendente, dei comitati contro lo scempio del paesaggio, delle “piccole opere”, del crowdfunding. In sintesi: dell’economia delle relazioni.
Convegno “Per un’Agricoltura Solidale e Sostenibile”
Con la presentazione di:
1) Progetto “Patata Etica” curato da il DES - Distretto di Economia Solidale della provincia di Varese
2)Libro “Piccolo è meglio” presentato dall’autrice Chiara Spadaro di Altreconomia
1) La patata coltivata in zone pedemontane ha sempre rappresentato una risorsa alimentare ed economica importante per le popolazioni locali. Attualmente la coltivazione è limitata ad alcuni produttori che non riescono a far fronte alle richieste crescenti di un prodotto di qualità.
Da queste premesse è nato il progetto “Patata etica”, volto a favorire lo sviluppo di una filiera locale di una patata di alta qualità, coltivata secondo la metodologia assimilabile al metodo biologico.
2) Il libro di Chiara Spadaro racconta 20 storie di imprese, produzioni e progetti “minimi” e descrive un modello economico e sociale proiettato “in direzione ostinata e contraria” rispetto al mainstream: quello delle produzioni agricole contadine, delle filiere corte, delle reti locali, delle imprese lillipuziane, dei piccoli Comuni virtuosi, dell’informazione indipendente, dei comitati contro lo scempio del paesaggio, delle “piccole opere”, del crowdfunding. In sintesi: dell’economia delle relazioni.
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