giovedì 24 ottobre 2013

Italia rinnovabile

Non è un’utopia ma un fatto concreto. Dove si è potuto realizzare un sistema combinato di autoproduzione e di distribuzione di energia da fonti rinnovabili si vive meglio, si crea sviluppo, si risparmia. E’ il caso di Prato allo Stelvio (Bolzano), dove grazie ad una vecchia legge è consentito a una cooperativa di cittadini (che coinvolge anche il comune e altre realtà locali), di gestire la produzione e la vendita ai soci dell’energia realizzata grazie a un mix di fonti rinnovabili, con un risparmio per le famiglie pari al 30% per l’elettricità e al 50% per il riscaldamento, l’azzeramento delle emissioni climalteranti, l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico e il reperimento di fondi da investire in innovazione e ricerca. E’ un caso, ma che si potrebbe ripetere nelle case e nei condomini delle città italiane o al servizio di piccole e medie imprese.

Negli ultimi anni il cambiamento in Italia è stato enorme: oltre 600mila impianti distribuiti hanno permesso di arrivare a una produzione che supera il 35% dei consumi elettrici da energie pulite nel 2013.
Eppure questa rivoluzione realmente “dal basso” viene costantemente e concretamente impedita da chi vuole fermare tutto questo per tornare a investire su carbone e trivellazioni di petrolio: gli ultimi Governi, con le scelte dei Ministri Passera e Zanonato, hanno reso praticamente impossibili gli interventi necessari per l’autoproduzione: ossia poter scambiare energia con la rete elettrica (tanto produco con il mio impianto sul tetto, tanto prendo dalla rete, ossia il sistema di scambio sul posto), chiudendo le porte a qualsiasi richiesta. Addirittura l’Autorità per l'energia da 5 anni rinvia l'approvazione delle regole per i sistemi di gestione di reti e utenze locali che permetterebbero, come avviene in Germania, a Comuni, cooperative e aziende, di realizzare questo tipo di innovazioni. Ma non solo. La stessa Autorità per l’energia, in documenti pubblici, ha proposto di penalizzare questo tipo di soluzioni con oneri fiscali.

Tutto ciò quando, invece, si potrebbe realizzare una liberalizzazione realmente al servizio dei cittadini e delle imprese, capace di ridurre fortemente la spesa energetica e migliorare la qualità della vita di tutti.
Per un futuro realmente sostenibile, per i diritti dei cittadini e delle famiglie, sabato 26 ottobre via dei Fori Imperiali a Roma ospiterà l’Italia rinnovabile in festa, una grande manifestazione promossa da oltre 40 associazioni diverse tra ambientaliste, consumeriste, agricole e di categoria, per chiedere che il futuro energetico italiano sia incentrato sulle fonti rinnovabili e l'efficienza.
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