giovedì 5 settembre 2013

Angelo e la guerra

In una giornata triste come quella di oggi Legambiente stringe in un abbraccio ideale la comunità di Pollica, la famiglia di Angelo Vassallo e quanti lo hanno avuto a cuore. Una giornata doppiamente triste: non solo ricordiamo il nostro amico, ma dopo tre anni ancora non è stato individuato alcun colpevole della sua morte.
Nel corso di questi tre anni abbiamo fatto tante cose con il Comune di Pollica, chi lo amministra, la sua comunità. Seguendo la strada che Angelo ci aveva indicato.
Abbiamo raccontato di lui, del suo lavoro, trovando sempre più persone interessate, soci che hanno scelto quello di Angelo come nome per il proprio circolo, piccole e grandi amministrazioni che hanno saputo onorarne la memoria. Crediamo sia questo il modo migliore per dare un senso a quell’assurda giornata di tre anni fa.
Oggi Pollica è per molti il luogo dove le ragioni dell’ambiente e della legalità  hanno creato occasioni di futuro per il territorio e la sua gente, oggi Pollica è ancora di più il luogo della “bella politica” praticata da Angelo. A chi, come noi, tre anni fa è stato privato di un amico, va la solidarietà, l’affetto e la vicinanza della nostra associazione.

Legambiente parteciperà alla giornata di riflessione e digiuno di sabato per la pace in Siria lanciata dal Papa. “Raccogliamo l’invito del Pontefice – dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Rossella Muroni, direttore generale dell’associazione – a mobilitare le coscienze perché la pace torni ad essere una speranza concreta in Siria. E’ un impegno etico, a cui la nostra associazione non può rimanere insensibile. L’invito di Papa Francesco rappresenta per noi un’ulteriore giustissima sollecitazione ‘globale’ alla riflessione sui valori della pace, le perverse ragioni della guerra e quelle della convivenza su questa terra.
La nostra è un’adesione laica ma non per questo meno convinta – proseguono Cogliati Dezza e Muroni – Crediamo fermamente che la guerra in Siria ci riguardi tutti e che la questione vada affrontata anche dal nostro governo con una consapevolezza e un’attenzione di gran lunga maggiori rispetto a quelle manifestate finora. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte al permanente stato di violenza e di sofferenza che colpisce oggi troppe aree del globo, e in modo particolarmente efferato la Siria. I morti siriani, gli equilibri mediorientali, il rispetto delle convenzioni internazionali, le ‘linee rosse’ di Washington o di Mosca sono un problema anche nostro. Non facciamo finta di dimenticarcelo. In Siria il massacro ha preso proporzioni enormi e occorre evitare al più presto che continui. Serve un cessate il fuoco immediato e l’avvio di un nuovo anche se difficile dialogo per costruire la pace. Il Papa giustamente invita tutti, credenti di tutte le fedi e non, a fermarsi per un giorno nella condivisione di questa consapevolezza”. 

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