"Già il fatto che si tratti dell'opera autostradale più costosa in corso nella UE, anzichè essere un vanto, dovrebbe far riflettere: in Europa c'è ancora spazio per investimenti così poco efficaci quanto a risposta alle esigenze di mobilità di persone e merci?".
Così Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, commenta la richiesta di Podestà, presidente della Provincia di Milano che detiene il pacchetto di maggioranza in Serravalle SpA, di nuove risorse pubbliche per mandare avanti la Pedemontana.
"Pedemontana Lombarda ha già goduto (e abusato) di generose elargizioni dalle tasche di tutti gli italiani: oltre un miliardo di euro è stato già destinato alla copertura parziale di un'opera che ne costa quasi cinque, ma che in compenso non affronta nè risolve i veri problemi di mobilità con cui si confrontano quotidianamente i residenti e le imprese di una delle aree più congestionate d'Italia.
Una adeguata dose di contegno istituzionale dovrebbe indurre a ripensare radicalmente un progetto rivelatosi nei fatti sbagliato ed eccessivo, quanto a calibro, sviluppo, impatto ambientale, di un'opera che è destinata, nella migliore delle ipotesi, a sventrare il territorio con cantieri eterni e costi a carico della collettività, per arrivare a fornire, tra un decennio o due, risposte inadeguate a una domanda di trasporto stradale in continua evoluzione, e non necessariamente in crescita"
Così Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, commenta la richiesta di Podestà, presidente della Provincia di Milano che detiene il pacchetto di maggioranza in Serravalle SpA, di nuove risorse pubbliche per mandare avanti la Pedemontana.
"Pedemontana Lombarda ha già goduto (e abusato) di generose elargizioni dalle tasche di tutti gli italiani: oltre un miliardo di euro è stato già destinato alla copertura parziale di un'opera che ne costa quasi cinque, ma che in compenso non affronta nè risolve i veri problemi di mobilità con cui si confrontano quotidianamente i residenti e le imprese di una delle aree più congestionate d'Italia.
Una adeguata dose di contegno istituzionale dovrebbe indurre a ripensare radicalmente un progetto rivelatosi nei fatti sbagliato ed eccessivo, quanto a calibro, sviluppo, impatto ambientale, di un'opera che è destinata, nella migliore delle ipotesi, a sventrare il territorio con cantieri eterni e costi a carico della collettività, per arrivare a fornire, tra un decennio o due, risposte inadeguate a una domanda di trasporto stradale in continua evoluzione, e non necessariamente in crescita"
1 commento:
pienamente d'accordo con il presidente di legambiente
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