lunedì 22 luglio 2013

Varese sostenibile, partiamo da piazza Giovine Italia

“Ci piacerebbe vivere in una città che discutesse con passione di come limitare l'uso dell'auto e di come promuovere la mobilità sostenibile, a partire dall'estensione della zona pedonale. La stessa passione che invece ci sembra animi politici e opinionisti sul tema del parcheggio serale a pagamento
Così Fiab-Ciclocittà, Legambiente e Uisp intervengono nella discussione che ha coinvolto la città negli ultimi mesi.

Il punto di partenza è ancora piazza Giovine Italia, nella quale a dicembre dell'anno scorso le tre associazioni avevano effettuato un blitz, armati di biciclette e striscioni, per chiedere l'immediata pedonalizzazione dell'area.
Dopo sette mesi, la situazione non è mutata, a causa dei veti incrociati e delle resistenze incontrate dai fautori della fuoriuscita delle auto dalla piazza.
Un esempio, per le tre associazioni, della difficoltà di attuare interventi strutturati a favore di pedoni e ciclisti:
“Pensiamo che anche Varese possa diventare come molte città svizzere ed europee delle stesse dimensioni: più a misura d'uomo, anzi di bambino, che a misura d'auto. Perchè questo accada bisogna però decidere che la promozione della cosiddetta Mobilità Nuova sia il centro di una diversa pianificazione della città, in cui l'auto e le relative infrastrutture non occupino tutto lo spazio a disposizione della comunità”

Estensione delle aree pedonali anche nei rioni, individuazione di zone a 30 km/h, realizzazione di interventi a favore della ciclabilità e a sostegno del trasporto pubblico sono dunque tra le richieste che Ciclocittà, Legambiente e Uisp tornano ad avanzare.
“Numerosi esempi dimostrano che la zona pedonale aumenta l'attrattività anche degli esercizi commerciali.
Così come le zone30 sono soluzioni adottate da tempo per garantire sicurezza agli utenti della strada e maggior qualità della vita ai residenti. La sfida della Mobilità Nuova deve vedere protagonisti anche le attività commerciali con le loro rappresentanze, proprio perché attori fondamentali di una città. C’è bisogno del loro contributo per rendere Varese più sicura, viva, gradevole, sostenibile”.

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