In otto anni, dal 1999 al
2007 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati), la superficie urbanizzata in
provincia di Varese è aumentata di oltre 1800 ettari e
parallelamente è diminuito di quasi mille ha il suolo agricolo.
Numeri che Legambiente da
tempo diffonde per denunciare l’inarrestabile e distruttivo consumo di suolo che colpisce il nostro
territorio.
A questa vera e propria emergenza non sono affatto
estranei i Comuni che si affacciano sul lago di Varese. E’ anche su di loro che si concentrerà l’attenzione
degli ambientalisti nell’incontro pubblico di domani sera, venerdì 5 luglio, a Daverio, promosso in occasione del passaggio
della Goletta dei Laghi, la campagna itinerante che accende i riflettori sulla gestione
del territorio e la qualità delle acque dei bacini lacustri.
Dalle 21.00 la Palazzina della Cultura
in via Verdi ospiterà la proiezione de
“L’età del cemento”, il recente documentario di Mario Petitto che mostra la
cementificazione in tutta la
Lombardia , e gli interventi
di Paolo Lozza, responsabile territorio di Legambiente regionale, Barbara
Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi e Alberto Tognola, Sindaco di
Daverio.
“Le sponde del lago di Varese
– attacca Barbara Meggetto - hanno
visto una continua ed ingiustificata espansione del consumo di suolo. Non c’è solo il camping di Azzate,
salito alla ribalta della cronaca giudiziaria: tutti i Comuni rivieraschi sono
coinvolti nella realizzazione di insediamenti commerciali e residenziali
discutibili e certamente eccessivi rispetto alla domanda del mercato”.
Lo confermano a tutti gli
effetti i dati del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, il centro studi
promosso da Legambiente, Istituto Nazionale Urbanistica e Politecnico di
Milano.
Sempre nel periodo preso in
considerazione nell’ultimo dossier del CRCS, 1999-2007, la percentuale di superficie urbanizzata è cresciuta praticamente
ovunque, da Gavirate a Biandronno, da Varese a Buguggiate.
Le punte negative sono Galliate Lombardo con il 9,12% (pari a
quasi sei ettari consumati) e Bardello
con addirittura il 18,36% (pari a quasi 10 ettari ). La stessa Daverio, anche se non è bagnata dal
bacino lacustre, non ne esce bene: l’aumento è stato dell’8,7%.
Ci sono Comuni in cui, negli
otto anni presi in considerazione, non si raggiungono questi livelli. Ma anche
perché la cementificazione era già a livelli altissimi. E’ il caso, tra gli
altri, di Bodio Lomnago ed
Azzate, in cui il
suolo urbanizzato è rispettivamente pari al 43,2% e 42,90% (aumenti del 2,71% e
6,70%), e di Buguggiate, che
raggiunge la percentuale negativa di 57,90% (un aumento nel periodo “solo” del
2,50%).
Naturalmente non è immune a
questo fenomeno il comune di Varese,
la cui superficie urbanizzata è ben oltre i duemila ettari, il 45,45% della
superficie complessiva.
“Non è più accettabile che si
consenta la continua e disordinata espansione dei paesi, anche di quelli
medio-piccoli – afferma Paolo Lozza
-. Oltre ad essere insostenibile dal punto di vista ambientale, ormai non è
giustificata neppure dalla situazione economica o da quella demografica. E’ ora
di tornare ad investire sui centri
urbani, spesso custodi di un patrimonio da salvaguardare, migliorare,
rendere efficiente dal punto di vista energetico.”
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