Un viaggio
nell'Italia in attesa delle bonifiche ambientali. Un'inchiesta multimediale per fare informazione su ambiente, salute e
legalità e una campagna di mappatura
per conoscere il territorio e le buone pratiche possibili che vengono dal
basso, dai cittadini e dalle amministrazioni locali.
E’ online da oggi www.cittadinireattivi.it,
un progetto ad alto impatto civico della giornalista freelance
indipendente Rosy Battaglia realizzato
grazie al contributo di Fondazione Ahref
e in collaborazione con Legambiente Lombardia e Bicipace.
Punto di partenza è l’elaborazione di numeri drammatici, quelli sullo stato delle bonifiche ambientali in Italia, resi noti dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al traffico di rifiuti e rielaborati in una speciale infografica: “La cattiva notizia – precisa Rosy Battaglia – è che oltre i 57 siti di interesse nazionale dall’Ilva di Taranto alla Caffaro di Brescia (scesi a 39 con l’ultimo decreto del ministro Clini dell’ 11 gennaio) ci sono decine di migliaia di siti ad interesse regionale e comunale inquinati e contaminati, mal mappati dalle anagrafi regionali.”
“La buona notizia – continua la
giornalista - invece è quella che forse abbiamo sotto gli occhi e non abbiamo
messo a fuoco: ci sono migliaia di
cittadini e amministratori locali che pretendono aria, terra e acqua puliti
e che si impegnano ogni giorno per
la salvaguardia di ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, combattendo
l’immobilità delle istituzioni, forse più deleteria della mancanza di fondi per
le stesse bonifiche”.
Da qui l’idea di documentare da una
parte, attraverso un’inchiesta multimediale, le buone pratiche possibili messe
in atto da coloro che non si arrendono davanti al degrado e all’incuria di aree
dismesse, fiumi inquinati, terreni contaminati. Dall’altra quella di aprire un processo
di condivisione sulle informazioni raccolte in un sito basato sul cosiddetto “crowdmapping”,
che permette di geolocalizzare i siti da
bonificare, quelli bonificati e i luoghi recuperati, oltre che le indagini
epidemiologiche in corso, e in cui i cittadini reattivi si possono
auto-mappare. Cercando così di rendere
il più possibile condiviso e trasparente il “diritto di sapere” su temi
come la salute, l’ambiente e la legalità dei processi di riconversione delle
aree da bonificare.
“In questi tre mesi – spiega Rosy
Battaglia - ho incontrato e documentato l’attività di decine di comitati e
associazioni. Sono partita da una delle zone più inquinate d’Italia, l’Asse
Sempione in Lombardia. Lì, sulle sponde
del fiume Olona ci sono volontari come i Calimali che hanno recuperato e
bonificato un’area industriale dismessa riportandola alla natura e alla
comunità. A Castellanza, nell’area del polo chimico Ex Montedison, in uno degli
oltre 800 contaminati da bonificare della Lombardia, (oltre agli altri 1800 siti
potenzialmente contaminati accertati) l’azienda
Elcon vorrebbe invece installare un impianto per il trattamento di rifiuti
tossici liquidi a cui la cittadinanza si è opposta”.
Proprio nella stessa zona dove, tra le province di Milano e Varese, il fiume è coperto di schiuma per scarichi abusivi e depuratori mal funzionanti. “Ma dove centinaia di persone – rilevano Flavio Castiglioni e Claudio Spreafico di Legambiente e del coordinamento di Bicipace - non si arrendono al vederlo ridotto a fognatura, ne hanno documentato lo stato attraverso i social network, ne hanno pulito le sponde, creando approdi e ristori lungo le piste ciclopedonabili”.
Proprio nella stessa zona dove, tra le province di Milano e Varese, il fiume è coperto di schiuma per scarichi abusivi e depuratori mal funzionanti. “Ma dove centinaia di persone – rilevano Flavio Castiglioni e Claudio Spreafico di Legambiente e del coordinamento di Bicipace - non si arrendono al vederlo ridotto a fognatura, ne hanno documentato lo stato attraverso i social network, ne hanno pulito le sponde, creando approdi e ristori lungo le piste ciclopedonabili”.
Rimani aggiornato e mappati su www.cittadinireattivi.it #cittadinireattivi
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