venerdì 31 maggio 2013

Terra, cielo e acqua puliti per tutti. Arrivano i Cittadini Reattivi

Un viaggio nell'Italia in attesa delle bonifiche ambientali. Un'inchiesta multimediale per fare informazione su ambiente, salute e legalità e una campagna di mappatura per conoscere il territorio e le buone pratiche possibili che vengono dal basso, dai cittadini e dalle amministrazioni locali.
E’ online da oggi www.cittadinireattivi.it, un progetto ad alto impatto civico della giornalista freelance indipendente Rosy Battaglia realizzato grazie al contributo di Fondazione Ahref e in collaborazione con Legambiente Lombardia e Bicipace.

Punto di partenza è l’elaborazione di numeri drammatici, quelli sullo stato delle bonifiche ambientali in Italia, resi noti dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al traffico di rifiuti e rielaborati in una speciale infografica: “La cattiva notizia – precisa Rosy Battaglia – è che oltre i 57 siti di interesse nazionale dall’Ilva di Taranto alla Caffaro di Brescia (scesi a 39 con l’ultimo decreto del ministro Clini dell’ 11 gennaio) ci sono decine di migliaia di siti ad interesse regionale e comunale inquinati e contaminati, mal mappati dalle anagrafi regionali.”
“La buona notizia – continua la giornalista - invece è quella che forse abbiamo sotto gli occhi e non abbiamo messo a fuoco: ci sono migliaia di cittadini e amministratori locali che pretendono aria, terra e acqua puliti e che si impegnano ogni giorno per la salvaguardia di ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, combattendo l’immobilità delle istituzioni, forse più deleteria della mancanza di fondi per le stesse bonifiche”.

Da qui l’idea di documentare da una parte, attraverso un’inchiesta multimediale, le buone pratiche possibili messe in atto da coloro che non si arrendono davanti al degrado e all’incuria di aree dismesse, fiumi inquinati, terreni contaminati. Dall’altra quella di aprire un processo di condivisione sulle informazioni raccolte in un sito basato sul cosiddetto “crowdmapping”, che permette di geolocalizzare i siti da bonificare, quelli bonificati e i luoghi recuperati, oltre che le indagini epidemiologiche in corso, e in cui i cittadini reattivi si possono auto-mappare. Cercando così di rendere il più possibile condiviso e trasparente il “diritto di sapere” su temi come la salute, l’ambiente e la legalità dei processi di riconversione delle aree da bonificare.

“In questi tre mesi – spiega Rosy Battaglia - ho incontrato e documentato l’attività di decine di comitati e associazioni. Sono partita da una delle zone più inquinate d’Italia, l’Asse Sempione in Lombardia. Lì, sulle sponde del fiume Olona ci sono volontari come i Calimali che hanno recuperato e bonificato un’area industriale dismessa riportandola alla natura e alla comunità. A Castellanza, nell’area del polo chimico Ex Montedison, in uno degli oltre 800 contaminati da bonificare della Lombardia, (oltre agli altri 1800 siti potenzialmente contaminati accertati) l’azienda Elcon vorrebbe invece installare un impianto per il trattamento di rifiuti tossici liquidi a cui la cittadinanza si è opposta”.
Proprio nella stessa zona dove, tra le province di Milano e Varese, il fiume è coperto di schiuma per scarichi abusivi e depuratori mal funzionanti. “Ma dove centinaia di persone – rilevano Flavio Castiglioni e Claudio Spreafico di Legambiente e del coordinamento di Bicipace - non si arrendono al vederlo ridotto a fognatura, ne hanno documentato lo stato attraverso i social network, ne hanno pulito le sponde, creando approdi e ristori lungo le piste ciclopedonabili”.
Rimani aggiornato e mappati su www.cittadinireattivi.it  #cittadinireattivi 

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