martedì 4 giugno 2013

Il business delle acque minerali

Secondo i dati Istat, la fiducia delle famiglie italiane nei confronti dell'acqua del rubinetto è aumentata negli ultimi anni: se nel 2002 il 40% ammetteva la propria sfiducia, nel 2011 il rapporto è diminuito a solo 3 famiglie ogni 10.
Un aumento dell’apprezzamento dovuto sicuramente anche al costo dell’acqua in bottiglia: la spesa mensile per l’acquisto di acqua minerale infatti è di oltre 19 euro, pari quasi a quanto si paga per il servizio di acqua potabile, circa 20 euro. In sostanza, chi si affida all’acqua in bottiglia paga dunque due volte l’acqua che beve.

Il giro d’affari in tutta Italia è notevole (2,25 miliardi di euro) e riguarda 168 società, che pagano spesso concessioni irrisorie, per 304 diverse marche commerciali; l’uso di oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica prodotte utilizzando 456 mila tonnellate di petrolio determina l’immissione in atmosfera di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Inoltre, ancora oggi solo un terzo delle bottiglie viene avviato correttamente al riciclo, mentre la gran parte continua a finire in discarica o ad essere dispersa nell’ambiente e che per l’85% dei carichi si continua a preferire il trasporto su gomma.
Insomma, secondo Legambiente ed Altreconomia, che su questo tema hanno realizzato un dossier (scaricabile qui) c’è un vero e proprio business dentro una bottiglia d’acqua.                                                                                                   

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