
Domani in Consiglio Regionale andrà in scena, per la quarta volta in
quattro anni, la legge proroga dei PRG: i vecchi piani regolatori messi in
pensione ma ancora vigenti nel 30% dei comuni lombardi.
Secondo Legambiente è una
brutta pagina per una regione in cui la legge (L.R. 12/2005) imponeva ai Comuni
di approvare il nuovo strumento urbanistico, il Piano di Governo del
Territorio, entro il lontano marzo del 2009. E una brutta figura per i Comuni che ancora non vi hanno provveduto: tra loro anche diversi capoluoghi di
provincia, a partire da Varese, città di cui è sindaco il presidente di ANCI
Lombardia, distintosi nella mobilitazione per ottenere questo poco
gratificante risultato.
Unica nota positiva è che da domani i cittadini dei 438 comuni inadempienti - che non sono colpevoli
come lo sono le loro amministrazioni comunali - potranno ristrutturare la casa senza aspettare l’approvazione del
PGT.

Il risultato è che nei comuni
privi di PGT non si potranno fare altre
varianti al vecchio Piano Regolatore: verranno limitati i margini per condurre operazioni speculative che traggano
vantaggio dalle smisurate previsioni insediative di piani che in alcuni casi
risalgono addirittura agli anni '70 e '80 del secolo scorso. Inoltre, il 30
giugno 2014, i Comuni che non avranno ancora approvato il PGT verranno commissariati
dalla Regione.
“Resta purtroppo – denuncia Paolo Lozza, responsabile territorio di Legambiente
Lombardia - la possibilità di usare
furbescamente strumenti impropri come lo sportello unico per le attività
produttive per variare in modo arbitrario le destinazioni urbanistiche di aree
agricole, piazzandovi capannoni e uffici mentre viene incomprensibilmente
ristretta la possibilità per i cittadini di effettuare interventi rilevanti su
edifici esistenti.”
“In nome di una supposta
emergenza, che però è colposa
responsabilità di amministrazioni inadempienti, continueranno a restare in vita
piani regolatori che sovente contengono pesanti previsioni di espansione urbana
– conclude Paolo Lozza - Ora auspichiamo che il Consiglio Regionale si occupi dell’emergenza vera: una legge per fermare il consumo di suolo,
ricordando che è disponibile, bello e pronto, un testo di legge di iniziativa
popolare sottoscritto dal 13.000 cittadini nel 2009: aspetta solo di essere
discusso e approvato”.
Nessun commento:
Posta un commento