domenica 14 aprile 2013

Malpensa (per ora non) non mette la terza

L'area di espansione del Master Plan
"Lo scalo è sottoutilizzato, ma la società che lo gestisce (SEA) sogna un’altra pista. Un investimento di 280 milioni di euro coperto dagli utenti, che metterebbe a rischio 440 ettari di brughiera nel Parco del Ticino." Inizia così l'articolo di Altreconomia che riepiloga gli ultimi avvenimenti in merito a Malpensa (e dal quale abbiamo preso in prestito anche il titolo).

Venerdì La Repubblica ha anticipato la notizia della bocciatura del Ministero dell'Ambiente del MasterPlan e il congelamento della decisione da parte del Governo: una notizia buona e una criticabile, sotto le lenti di Legambiente Lombardia.

"Maroni pretenda una fidejussione di 4 miliardi da Sea a garanzia della realizzazione delle opere di compensazione ambientale": pochi giorni fa è intervenuto duramente anche il Cigno Verde di Gallarate con una richiesta, solo in parte provocatoria, a tutela del territorio.

E data la crisi del settore economico anche aeroportuale (per esempio della società che si occupa dei servizi di terra di Malpena e Linate Sea Handling) perchè, si chiede il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta, non utilizzare le risorse che si vogliono invece buttare nella terza pista?

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