lunedì 11 marzo 2013

Mai più nucleare

Il caso dei cinghiali radioattivi della Valsesia, in Piemonte, così come quello del Pellet radioattivo di qualche anno fa, ci riporta drammaticamente al disastro di Chernobyl del 1986. È fondamentale attivare controlli ferrei ed efficaci in Italia e in particolare su tutto l’arco alpino italiano, oggetto di una forte contaminazione radioattiva in seguito all’esplosione del reattore di Chernobly, e completare una mappatura della contaminazione ambientale presente in queste zone”, ha dichiarato Stefano Ciafani vice-presidente nazionale di Legambiente.


Il Cesio 137, l’isotopo fuoriuscito dal reattore esploso dall’incidente di Chernobyl e caduto sui territori italiani, è infatti ancora presente in molti terreni e può concentrarsi in alcune specie vegetali e animali, come funghi e selvaggina. Per questo è importante stringere la maglia dei controlli anche sui prodotti alimentari, perché la vicenda dei cinghiali ci ricorda che la coda avvelenata del disastro di Chernobyl non si è ovviamente esaurita”.


A due anni dal disastro di Fukushima, mentre 160 mila persone sono ancora costrette a vivere lontano da casa per le radiazioni (e molte non ci torneranno mai più), il governo giapponese vuole riaccendere le centrali atomiche, riaprire quelle spente in seguito al disastro di Fukushima e realizzarne di nuove.
Nel secondo anniversario della tragedia nucleare giapponese, Legambiente si unisce all’appello delle donne di Fukushima contro le centrali perché: "Nessuna dichiarazione di cessato allarme del governo né la sua promessa dell'energia nucleare più sicura del mondo potrà mai restituirci le vite perdute, le famiglie frammentate, gli amici strappati, le abitazioni, il lavoro, la salute e la pace interiore devastati, né la nostra amata Fukushima...." .

Gli italiani con il referendum del 2011 hanno espresso chiaramente la loro volontà contro l'utilizzo dell'energia nucleare. Ma l’impegno italiano non può fermarsi entro i nostri confini: è importante continuare a lottare fino a quando l’ultima centrale nel mondo sarà spenta. Per questo il Cigno Verde, insieme a Semi sotto la neve, aderisce e promuove in Italia l'appello delle donne giapponesi e invita tutti a far arrivare un messaggio di solidarietà ai bambini, alle donne e agli uomini di Fukushima che continuano a soffrire, e a tutto il popolo giapponese, con l’augurio che anche loro possano liberarsi presto delle loro pericolose centrali nucleari.
Invia il tuo messaggio di solidarietà su Twitter #rememberFukushima e aderisci su
www.acandleforfukushima.com/

Le autorità italiane hanno però trovato davvero uno modo paradossale di commemorare il secondo anniversario della tragedia nucleare di Fukushima: nella totale assenza di comunicazioni ufficiali da parte dei sindaci e delle prefetture, questa notte sarebbe prevista la partenza di nuovo treno carico di scorie nucleari. Un convoglio che da Vercelli raggiungerebbe La Hague in Francia, percorrendo tutto il territorio piemontese e coinvolgendo, tra le altre, le cittadine di Novara, Alessandria, Asti, Torino per poi raggiungere la Valsusa e il Frejus.
“I cittadini - commenta Stefano Ciafani - ancora una volta, contrariamente a quanto previsto per legge, rimarranno ignari del pericolo e non informati sui piani d'emergenza per la loro messa in sicurezza. In mancanza di un deposito nazionale definitivo l’unica strategia italiana è quella, enormemente costosa, di spostare le scorie da un posto a un altro, dopo un riprocessamento che riduce solo in parte la radioattività e a fronte di un costo e di un pericolo per le persone e l'ambiente molto molto alto."

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