Inizia male il
2013 per la Sea con una secca perdita
del 6,7% del traffico passeggeri
a Malpensa a gennaio rispetto al 2012 (già in calo rispetto al 2011) e sorprende anche il netto calo di Linate del -7,2% fino ad ora in tenuta.
Complessivamente il sistema Malpensa-Linate perde il 6,9% del traffico. Mentre continua
il conflitto tra Linate e Malpensa,
lo scalo della brughiera è sempre più deserto.
L’estenuante conflitto tra i due aeroporti della
Sea è stato rappresentato in un incontro
di volley giocato dai
volontari di Legambiente e dai candidati alle regionali e politiche intervenuti
nell’atrio degli arrivi di
Malpensa, dove è stato predisposto il campo e stesa la rete regolamentare. La partita, che si è
conclusa senza vincitori né vinti, a dimostrazione
che i due scali dovrebbero essere
complementari, si è svolta in
un atrio deserto.
La partita vera
dura invece dal 1998. Secondo l’associazione ambientalista serve un piano
aeroportuale regionale che ottimizzi le capacità degli scali esistenti e imponga decisamente le
mitigazioni ambientali mai attuate. "E’ inutile, dispendioso e inefficiente
aumentare le capacità operative della
Malpensa che con il terzo satellite, recentemente inaugurato, passa a quasi 40 milioni di passeggeri
di capacità ma nel 2012 è stato utilizzato
da 18,5 milioni di passeggeri. L'inaugurazione del nuovo satellite non conferma la capacità di
crescita della Sea come sostengono il Sindaco Pisapia e Bonomi ma una politica
degli investimenti priva di logica
economica e di sostenibilità ambientale" dichiarano Damiano Di Simine e Dario Balotta,
rispettivamente presidente e responsabile trasporti di Legambiente Lombardia.
“Sea con un -2,3% del2012
ha perso più della media nazionale degli aeroporti che è tre volte meno, lo
0,8%. Vogliamo – continuano i due rappresentanti dell’associazione - che si
scriva la parola fine
all’irragionevole politica degli investimenti della Sea su Malpensa tesa a giustificare un master
plan da 1,4 mld che contiene una terza
pista e una maxi area cargo entrambi inutili. Neppure nelle più rosee prospettive di sviluppo, legate
all’Expo 2015,si giustifica un tale
volume di investimenti, che comportano una enorme ferita ambientale con il
consumo di ben 440 ettari
di verde nel parco del Ticino. Come per il
terzo satellite, anche la terza pista non trova alcuna giustificazione visto che le due
attuali sono utilizzate al 40% delle loro
capacità. Lo smacco del mancato sbarco in borsa di Sea, bocciata anche dal mercato,oltre che dai
passeggeri sembra non aver insegnato niente
al Comune di Milano e al management di Sea.”
“Sea con un -2,3% del
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