sabato 14 luglio 2012

La Goletta scova dieci punti inquinati nei nostri laghi

La Goletta se ne va dalla provincia di Varese, direzione lago di Garda, e ci lascia un quadro non positivo dei nostri laghi ed in particolare degli affluenti: 5 punti fortemente inquinati sul Verbano, 2 inquinati sul Varese, 2 punti fortemente inquinati e 1 inquinato sul Ceresio. Ecco tutti i dettagli.

Anche per il 2012 pessime notizie dai laghi del varesotto. Ancora una volta per il Verbano, Varese, Ceresio l’inquinamento del lago arriva dai torrenti e dagli scarichi non depurati. È quanto emerge del monitoraggio della tappa della Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna nazionale d’informazione scientifica sullo stato di salute dei bacini lacustri, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati).

Dalle analisi effettuate sul laboratorio mobile di Legambiente, sono risultati inquinati 10 punti tra i campionamenti effettuati in questa tappa. Sulla sponda lombarda del lago Maggiore risultano fortemente inquinati 5 punti: alla foce del torrente Acquanegra a Ispra, del Boesio a Laveno Mombello, ad Angera presso l’Oasi la Bruschera, del Bardello a Brebbia e presso la spiaggia comunale a Germignaga. Mentre risulta non inquinato il punto presso la spiaggia Sasso Cavallazzo segnalato tramite SOS Goletta.
Sul lago di Varese invece risultano inquinati 2 punti: a Biandronno il torrente alla fine del lungolago e il canale Brabbia a Cazzago Brabbia.
Brutte notizie infine anche per il Ceresio in cui sono risultati fortemente inquinati 2 punti: lo scarico presso il lungolago Ungheria a Lavena Ponte Tresa e la foce del Rio Bolletta a Porto Ceresio. Mentre risulta inquinato 1 punto presso la foce del torrente Telo di Osteno a Claino con Osteno (Co).
"Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 – commenta Barbara Meggetto direttrice Legambiente Lombardia -. Le analisi ci confermano che la maggior parte dei problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua che ancora scontano i ritardi nel collettamento fognario e nella depurazione delle acque e che si confermano, dunque, i principali imputati di questa situazione”.

Anche da una comparazione tra i risultati delle analisi nell’ultimo triennio 2009-2011 è risultato fuori dai limiti
per 3 anni consecutivi il punto campionato a Brebbia mentre a Laveno (2010-2011), Ispra (2010-2011) e Angera (2010-2011) sono risultati fuori dai parametri per 2 volte consecutive.
I punti monitorati sul Ceresio nel triennio 2009-2011 risultano sempre fuori dai parametri di legge Lavena Ponte Tresa e a Porto Ceresio in provincia di Varese.
“Affluenti senza speranza, dunque? Così sembrerebbe visto che un anno fa avevamo chiesto alla Provincia di Varese rendere pubblica la tempistica di intervento rispetto alla grave situazione di inquinamento persistente su fiumi e torrenti che ancora riversano acque non depurate nei laghi del varesotto. – commenta Alberto Minazzi, referente dei circoli Legambiente della provincia di Varese – I casi di cui parliamo sono noti da tempo, non altrettanto chiare le soluzioni che le istituzioni intendono mettere in campo. Emblematica ad esempio la situazione del Ceresio che vede ancora uno scarico abusivo di acque non depurate a lago in piena passeggiata ma anche la problematica situazione delle acque che confluiscono nel Rio Bolletta”.

Una nota a parte merita invece il lago di Varese per cui gli ambientalisti ribadiscono le richieste fatte nel 2008: eliminazione degli scarichi diretti a lago, completamento dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue civili, ridimensionamento degli sfioratori di piena, separazione delle acque bianche dalle nere.

Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – continua Mastrostefano - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come un campo di calcio. Con la nostra attività di comunicazione cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente provochino poco inquinamento”. Lo scorso anno, nelle province che circondano il Lago Maggiore, il COOU ha raccolto 4.076 tonnellate di olio lubrificante usato: 2.310 nella provincia di Varese, 1.531 in quella di Novara e 235 in quella di Verbania.

RISULTATI DEI CAMPIONAMENTI DEL LAGO MAGGIORE

Germignaga           Canale artificiale (spiaggia comunale) Fortemente inquinato
Laveno Mombello Foce torrente Boesio                         Fortemente inquinato
Brebbia                  Foce torrente Bardello                       Fortemente inquinato
Ispra                       Foce torrente Acquanegra                 Fortemente inquinato  
Ranco - Loc. Cavallazzo  Spiaggia Sasso Cavallazzo      Entro i limiti di legge
Angera - Loc. Oasi Bruschera  Oasi della Bruschera      Fortemente inquinato 

RISULTATI DEI CAMPIONAMENTI DEL LAGO DI VARESE
Biandronno               Roggia di Gat                                Inquinato
Cazzago Brabbia      Foce canale Brabbia                      Inquinato    

RISULTATI DEI CAMPIONAMENTI DEL LAGO DI LUGANO
Claino con Osteno      Foce fiume Telo di Osteno            Inquinato 
Lavena Ponte Tresa   Scarico lungolago via Ungheria   Fortemente inquinato
Porto Ceresio             Foce Rio Bolletta                           Fortemente inquinato

- "Inquinato" : Enterococchi intestinali maggiori di 500 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1.000 ufc/100ml
- "Fortemente inquinato": Enterococchi intestinali maggiori di 1.000 ufc/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2.000 ufc/100ml

1 commento:

mile.na.be ha detto...

A corollario delle dichiarazioni di Goletta dei Laghi, i rappresentanti della provincia e della Comunità montana del Piambello, che raccoglie i comuni rivieraschi sul lago di Lugano in provincia di Varese, hanno protestato e contestato i risultati delle analisi, stracciandosi le vesti perl'oltraggio subìto da quei cattivoni di Legambiente. Tra virgolette riporto , in sunto, alcune delle dichiarazioni dell'assessore Marsico e della presidente CM e, a seguire le mie osservazioni:

1- " il Rio Bolletta è pulito e il depuratore efficiente" , è da chiedersi come giustificano le fotografie che illustrano il contrario;
2- "le analisi dell'ASL dimostrano il contrario di quelle di L.A." ma,per nostra stessa ammissione, i prelievi non vengono fatti negli stessi punti: è un fatto che l'immissione di acque reflue della qualità certificata dalle analisi di Goletta, anche se diluite dalla quantità di acqua del lago NON SCOMPAIONO;
3- " se Legambiente ha notizia di scarichi abusivi ne denunci la presenza alle autorità competenti" e quel che abbiamo fatto cosa sarebbe, se non una denuncia???? sono anni che rileviamo la presenza di immissioni abusive (?) a lago nell'indifferenza generale!
4- " è un attacco politico" questa è veramente straordinaria... politico a chi? agli scarichi e alle fogne non riparate? alle tubature che immettono acque luride? Se la sig. De Medio non ha altri argomenti che invocare la persecuzione, abbiamo toccato un nervo scoperto;
5- " sono stati spesi 600 mila € per la depurazione" e allora? nessuno contesta che siano stati spesi e che abbiano avuto un risultato ( l'acqua è migliorata, infatti) , vogliamo cullarci sugli allori e dire che , dopo tutto, tollerare qualche fogna sporchina non è poi un gran danno?
da troppo tempo le acque superficiali vengono vissute e gestite come un patrimonio inesauribile ( e non lo è ) e in grado di risanarsi e depurarsi per vie autonome ( e non lo è). Scegliere di girarsi dall'altra parte per non vedere e non intervenire A FONDO sulproblema è miopia e insipienza politica, oltreche ambientale.