giovedì 21 giugno 2012

Ozono e traffico automobilistico


Mezza Lombardia in questi giorni è andata oltre i limiti per l'inquinamento da ozono, e siamo solo all'inizio del periodo estivo: sole e assenza di vento sono gli elementi che, combinandosi con i gas di scarico degli autoveicoli, a benzina e diesel, mettono in ginocchio l'aria estiva della Lombardia.  
Superamenti della soglia di informazione (180 microgrammi/mc) si sono registrati in tutte le province lombarde esclusa Sondrio, e nei capoluoghi di Milano, Monza, Varese, Lodi, Bergamo e Mantova. A Varese sono per ora quattro i giorni consecutivi di superamento, da sabato 16 a martedì 19 giugno. Il record è stato raggiunto lunedì 18 con 205 microgrammi/mc, vicino alla soglia di allarme di 240 microgrammi/mc.  
In queste condizioni di inquinamento, l'unico consiglio per i cittadini indifesi è quello di concentrare le attività all'aria aperta al mattino, evitando le ore pomeridiane. L'ozono è un inquinante sottovalutato, e l'informazione sui rischi connessi all'inalazione di ozono è largamente inadeguata, sebbene questo gas non sia affatto meno pericoloso delle polveri sottili che scandiscono le stagioni invernali. Pur essendo inquinanti molto diversi, ozono e polveri sottili hanno la stessa origine: l'inquinamento da traffico. Nel caso dell'ozono, poi, i precursori dell'inquinamento vengono prodotti da tutti i motori a combustione, siano essi diesel, a benzina, a GPL o a metano: tutti questi motori infatti producono ossidi d'azoto che, oltre ad essere inquinanti, sono anche i responsabili delle reazioni chimiche che sprigionano ozono. 

"La lotta a tutti gli inquinamenti atmosferici non può prescindere da misure di limitazione della mobilità automobilistica - dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - Non sono credibili politiche antismog che assecondino la crescita del traffico, come avviene in Lombardia con la costruzione di nuove autostrade come Pedemontana, BreBeMi e TEM: la lotta per un'aria più pulita passa necessariamente per una politica che destini i grandi investimenti verso la mobilità collettiva, non certo in grandi infrastrutture concepite per assecondare il ricorso all'uso dell'automobile per gli spostamenti individuali". 

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