Di seguito pubblichiamo l'intervista apparsa ieri sull'edizione varesina de Il Giorno (realizzata da E. Camanzi).
Dino De Simone, presidente di Legambiente Varese, cosa dite delle domeniche verdi?
Sono importanti per un fatto culturale. Permettono di ragionare su un'idea di città diversa, dove in centro si può girare a piedi sempre e non solo in occasioni particolari. Le grandi città europee da tempo hanno imboccato la strada di politiche urbanistiche e viabilistiche improntate a questa linea.
Quindi sono la leva da muovere per chiudere porzioni di centro?
Più che altro rappresentano un modo per sperimentare un modello di città. Centro non a uso e consumo dell'auto, ma dell'uomo. Bambino, anziano o mamma. Da sole, però, non bastano.
In che senso?
L'approccio culturale deve essere accompagnato da misure strutturali. Dal cambio delle caldaie inquinanti allo spostamento del traffico dall'automobile a mezzi più economici e sostenibili, passando per la riqualificazione degli edifici che consumano troppa energia e la realizzazione di parcheggi di interscambio. Bisogna lavorare per creare un mix fra provvedimenti culturali e di sostanza, in modo da tracciare un percorso desiderabile per i cittadini.
Il Comune ha imboccato questa strada?
Valutiamo con favore gli sforzi intrapresi. Anche perché molte delle iniziative decise dall'assessorato sono simili a proposte da noi avanzate già tempo fa. Ora speriamo di ricevere un invito a partecipare al tavolo di lavoro con i Comuni dell'hinterland, idea di per sè apprezzabile.
Il pm10 però non molla...
La strada è lunga. E non si vince con le azioni di un singolo Comune. Il problema va affrontato anche a livello di pianura padana, un catino che favorisce la concentrazione di inquinanti al suolo.
E a Palazzo Estense cosa chiedete ancora?
L'ultimo piano della mobilità risale al '95. E' necessario impostarne uno nuovo, tenendo conto anche del lavoro sul Pgt.
foto da www.prealpina.it
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