martedì 11 giugno 2019

Elisa e Arlin: cosa ci aspettiamo dall'alternanza a Legambiente

Questa settimana ospitiamo due ragazzi del liceo scientifico Galileo Ferraris di Varese, Elisa ed Arlin, per un’esperienza di alternanza scuola/lavoro. Hanno iniziato  oggi, lunedì 10 giugno, ed abbiamo chiesto loro di raccontare cosa si aspettano da questa esperienza.
“Dobbiamo ammettere che inizialmente le motivazioni che ci avevano portato a scegliere Legambiente come alternanza non erano quelle che un qualunque studente con questo tipo di interessi potrebbe avere.

Nella scuola c’è una vera e propria battaglia fra chi vuole accaparrarsi per primi i corsi e i progetti migliori ed è molto difficile trovare qualche attività che abbia davvero un fine importante, al contrario di fare caffè e fotocopie per giorni e giorni per affari che sono lontani milioni di chilometri dalle nostre passioni.
Secondo noi il fine di queste ore di alternanza sarebbe quello ovviamente di dare il nostro aiuto ed il nostro operato, ma soprattutto quello di ricevere in cambio consigli ed esperienza dalle nostre guide. E quando ci è stato presentato il progetto di Legambiente dal nostro professore Paolo Albrigi, abbiamo subito aderito nonostante non avessimo proprio una chiara idea su cosa ci sarebbe stato chiesto di fare.
Ma dopo la presentazione generale dei soci che ci hanno accolto siamo ancora più convinti della nostra scelta, anche se inizialmente quasi casuale. Le nostre aspettative sono quelle di sentirci utili ad una causa e fare cose che ci diano soddisfazione. E soprattutto capire cosa si può fare per essere delle persone e degli abitanti migliori del nostro territorio.
In verità solo pochi mesi fa abbiamo iniziato ad interessarci attivamente all’ambiente, dopo esserci imbattuti online in un post che affermava che probabilmente ci restano meno di 20 anni per fare qualcosa per evitare il totale riscaldamento globale e le sue conseguenze. Dopo questo limite di tempo tutti i nostri sforzi potrebbero essere inutili. Siamo anche venuti a contatto con diversi dibattiti rivolti verso questo tipo di tematiche.
Perché non fare qualcosa anche noi?
In fondo i cambiamenti di cui il mondo ha bisogno non possono essere iniziati solo da poche persone, anche perché, per fare una citazione un po’ patetica, “L’unione fa il progresso”. Speriamo anche che il nostro interesse per le diverse manifestazioni all’interno della nostra città aumenti e ci porti a sentirci davvero parte del nostro territorio.”

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