venerdì 8 luglio 2016

La Goletta dei Laghi di Legambiente


Presentati i risultati dei monitoraggi sulla sponda lombarda del Lago Maggiore: 6 punti su 8 sono fortemente inquinati
Legambiente: “Nonostante le ripetute segnalazioni la situazione di anno in anno non migliora. Varese deve fare da capofila per la gestione del lago”

La quarta tappa del tour 2016 della Goletta dei Laghi, campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani –in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Esausti) e Novamont – si è conclusa oggi a Varese, dove l’equipaggio del Cigno Azzurro ha reso noti i dati dei monitoraggi scientifici sulla sponda lombarda del Verbano. Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta*: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficialiné pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.


“Abbiamo la presunzione di pensare che i monitoraggi della Goletta dei Laghi – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – dovrebbero non solo completare i dati sulla buona qualità delle acque ma aiutare le amministrazioni ad individuare le maggiori criticità. La situazione del Maggiore è il frutto dei troppi localismi e delle buone intenzioni lasciate a metà. Le tristi situazioni dell'Acquanegra, del Monvallina, del Bardello e del Boesio sono note. Quanto ancora dovremo aspettare evitare inquinamenti a lago?"
Il dettaglio delle analisi di Goletta dei laghi sulla sponda lombarda I campioni prelevati dai tecnici dell’equipaggio hanno rilevato cariche batteriche fortemente al di sopra dei limiti di legge a Germignaga, alla foce del canale presso il Lido Comunale. ‘Fortemente inquinato’ è il giudizio assegnato anche ai punti analizzati a Laveno Mombello, a Brebbia alla foce del torrente Bardello e a Ispra, alla foce del torrente Acqua Negra. Peggiora la situazione di Monvalle, che nel 2015 risultava entro i limiti e quest’anno presenta un livello di inquinamento molto elevato. Promosse, invece, Angera e Sesto Calende, dove l’Oasi Bruschera e Lisanza risultano entro i limiti.
 “Ogni anno ci ritroviamo con rammarico a commentare risultati pessimi per i punti campionati sulla sponda varesotta del Lago Maggiore; nonostante le nostre ripetute denunce la situazione non cambia. Scontiamo purtroppo la lentezza con cui si è dato vita all'ATO e alla società che dovrebbe gestire le reti. Purtroppo però l'inquinamento non aspetta!" dichiara Alberto Minazzi, coordinatore dei circoli di Legambiente Varese. Grande assente nell'Ambito Territoriale Ottimale è il Comune di Varese, la cui uscita dall'ente potrebbe avere ripercussioni anche sulle prospettive di risanamento del Lago di Varese, già aggravate dalla mortificazione istituzionale della Provincia. Il rischio è di vedere spostato nel tempo le soluzioni da mettere in campo: "Varese, tramite l'Osservatorio Lago Varese, potrebbe assumere un ruolo di tutta rilevanza e creare il giusto trait d'union con gli altri Comuni che si affacciano sul lago per spingere gli investimenti a favore del lago" conclude Minazzi.
Il comunicato con i dati

Il comunicato di Legambiente regionale con i dati del Ceresio

(Nella foto, da sinistra: Dino De Simone, assessore all'Ambiente di Varese ed ex presidente del circolo cittadino del Cigno Verde, Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, Valentina Minazzi, presidente Legambiente Varese, Davide Galimberti, sindaco di Varese)

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