giovedì 23 ottobre 2014

Consumo di suolo: Maroni cede agli speculatori

Legambiente: “La Lombardia di Expo perde l’opportunità di darsi una legge per tutelare le aree agricole”

E’ grande la delusione di Legambiente per il testo di legge sul contenimento del consumo di suolo presentato oggi dalla maggioranza alla Commissione Territorio del Consiglio Regionale, una normativa attesa da ben tre legislature. Un testo che ha perso per strada i contenuti innovativi che erano presenti nella versione che lo stesso presidente Maroni aveva firmato meno di un anno fa, per piegarsi completamente alle istanze della speculazione immobiliare, che viene anzi spinta a realizzare in fretta le previsioni inattuate dai piani urbanistici “gonfiati” dei comuni lombardi: stiamo parlando di circa 90.000 ettari, che è come dire 6 volte l'intera area urbana milanese, o 35 volte la superficie di un capoluogo come Monza, di aree oggi libere ma che i piani urbanistici dei comuni indicano come urbanizzabili. Sono queste le cifre della minaccia cementizia che incombe sulla Lombardia.


“Maroni, come già successo per la legge ammazzaforeste, ha perso la battaglia con i falchi della sua maggioranza, e ora propone un testo di legge che in nessun modo fornisce strumenti utili per fermare il consumo di suolo e rilanciare l'edilizia della rigenerazione urbana, facendo perdere una grande opportunità all'intera comunità lombarda. E’ un vero peccato, perchè una legge sulla tutela dei suoli agricoli avrebbe rappresentato un punto d'orgoglio per la regione che ospiterà Expo 2015 potendosi vantare solo delle colate di cemento spalmate nei campi agricoli in nome di Expo,  dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, associazione che da anni, anche con una propria proposta di legge di iniziativa popolare, cerca di fornire un contributo alla discussione di una legge che fermi l'aggressione ai suoli della regione più cementificata d'Italia. “Questa legge – prosegue Di Simine - nel buttarsi nelle braccia degli speculatori immobiliari, non incrocia l'interesse dei lombardi che amano il loro territorio, e nemmeno quello degli operatori delle costruzioni, che da tempo sono consapevoli della necessità di una politica industriale che veda una edilizia orientata al mercato e non alla speculazione finanziaria. Chiediamo alla maggioranza di concedersi i tempi necessari a ridiscutere un testo accettabile, visto che hanno in mano il progetto di legge a suo tempo elaborato dall'assessore Beccalossi e controfirmato dalla Giunta Regionale lo scorso febbraio, da integrare con le proposte avanzate in questi mesi dai gruppi di opposizione e dalla Lega Nord”.


L’Ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480 

2 commenti:

città nuova ha detto...

ci sarebbe piaciuto conoscere la posizione della Lega ambiente sui centri commerciali del ponte di vedano visto che vanno ad occupare circa 20 mila mq di terreni agriucoli e boschivi...

Legambiente Varese ha detto...

Gentile "Città Nuova" ovviamente la battaglia generale che portiamo avanti per la difesa del suolo è fatta anche pensando a tutti i casi particolari di cui la nostra provincia è disseminata.
Un po' diverso il caso di Vedano dove anche se buona parte dell'intervento è su terreni già edificati e dismessi, per cui il consumo di suolo non c'è (unica nota positiva), rimane la contrarietà per svariati altri motivi (in primis l'impatto sulla mobilità per l'accessibilità al sito).
Queste posizioni le abbiamo espresse nelle sedi istituzionali, alle assemblee di Vas ecc. come abbiamo sempre fatto in difesa della Valle dell'Olona anche contro il mostro di Pedemontana.