mercoledì 6 novembre 2013

Tares, Trisi o Tares...non conta il nome ma il principio


"Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare. Questo è l’unico principio su cui deve basarsi la tariffazione sui rifiuti. Che si chiami Tares o Trise oppure Tari, non è possibile che questa vada ad aggravare il peso fiscale sugli italiani in maniera illogica e ingiusta”.
E’ netta la posizione di Legambiente sulla sempre più complicata vicenda della nuova tassa sui rifiuti: la cosiddetta Tari, forse più della precedente Tares, rischia infatti di aggravare ulteriormente il peso fiscale sugli italiani in maniera ingiusta.

Per questo sul sito di Legambiente e nelle sedi dei circoli territoriali, compreso quello di Varese, continua la raccolta firme della petizione popolare “Italia rifiuti free”, indirizzata al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri dell'ambiente Andrea Orlando e dell'economia Fabrizio Saccomanni, per chiedere al governo di rivedere questo tributo in maniera tale da rispettare il principio europeo del "chi inquina paga", calcolandolo solo sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e consentendo così alle utenze più virtuose di pagare di meno. Una richiesta che è condivisa anche da associazioni di categoria e imprese.

“Oggi è possibile affrontare in concreto la sfida della riduzione – chiarisce l’associazione ambientalista -, come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica, introducendo un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerendo la pressione fiscale sui più virtuosi. Solo in questo modo si contribuirà davvero a liberare l'Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella società europea del riciclaggio alla base nella nuova direttiva europea.”
“Nel nostro territorio – aggiunge il Cigno Verde locale – le politiche di gestione dei rifiuti sono certamente serie e incisive. Azioni contraddittorie a livelli diversi rischiano invece di non far proseguire nella strada della riduzione, del riuso, della raccolta differenziata e del riciclo.”

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