
Questa tassa, prevista dalla legge regionale 13/2011 "norme in materia di inquinamento acustico" non è mai entrata in vigore rendendo cosi inapplicata la direttiva europea che prevede la mappatura delle aree più rumorose limitrofe ai sedimi aeroportuali e il finanziamento di interventi di mitigazione (doppi vetri per scuole, ospedali, abitazioni ed impianti di climatizzazione) per le popolazioni più esposte all'inquinamento acustico.

“Per questi motivi abbiamo scritto ai consiglieri e agli assessori regionali per chiedere di mantenere l'entrata in vigore della tassa sul rumore, assicurando il vincolo integrale di destinazione delle risorse per gli interventi di mitigazione acustica nei pressi degli aeroporti – dichiarano Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia e Dario Balotta, responsabile Trasporti Legambiente Lombardia - Questa tassa di scopo, prevista a carico delle compagnie aeree operanti in Lombardia, porterebbe in cassa soldi che potrebbero essere immediatamente usati per colmare il grave ritardo degli interventi di mitigazione ambientale e le gravi problematiche connesse alle aree circostanti degli scali lombardi, portando benefici a oltre 2-300 famiglie l'anno. Siamo convinti che, sul modello di quanto avviene negli scali del nord-Europa, la competitività degli scali passi anche attraverso l'accettazione sociale che deriva dalla riduzione degli impatti imposti alle popolazioni, aspetto decisamente trascurato nella gestione aeroportuale in Lombardia”.
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