sabato 6 aprile 2013

La smart city inizia dall'accessibilità del Sacro Monte

Il dibattito di questi giorni sull'accessibilità del Sacro Monte, che abbiamo seguito sui giornali, è stato illuminante.
Da una parte i commercianti propongono una navetta, magari elettrica. Dall'altra il Comune risponde che per la navetta bisogna valutare i costi, considerando anche che l'afflusso massiccio si verifica solo in determinate occasioni.
Di conseguenza, la soluzione definitiva non potrà che essere un parcheggio ad alto impatto sul territorio, che costerà tantissimo, che non potrà essere "sospeso" in caso di carenza di domanda come può esserlo un servizio collettivo di collegamento.
Noi ci chiediamo perché spendere per sfasciare il territorio quando potrebbero esserci alternative valide.

Perché per esempio AVT non utilizza le risorse derivanti dai parcheggi a pagamento per finanziare la navetta più la funicolare?
Perchè non spostare le risorse dal progetto di parcheggio al potenziamento del trasporto pubblico? Certo, stiamo proponendo servizi che hanno un costo: ma la "smart city" di cui ci si riempie la bocca richiede individuazione delle priorità e allocazione delle risorse per quelle priorità.
Il Sacro Monte è patrimonio Unesco: molte esperienze in giro per il mondo ci dimostrano che si può garantire la fruibilità del luogo, sostenere le economie locali e tutelare la vivibilità e l'ambiente allo stesso tempo.
Chiediamo di discutere apertamente di queste e di altre proposte, cambiando però il paradigma di partenza. Non si può più pensare, infatti, che l'auto debba arrivare in ogni luogo.

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