domenica 3 marzo 2013

#Salviamoilfiumeolona

Dopo due settimane Legambiente, insieme a cittadini ed associazioni, è tornata ieri, sabato 2 marzo, sulle rive del fiume Olona a Fagnano.
Le schiume dei tensioattivi e le polveri grigie in superficie rivelano il drammatico stato del fiume, trasformato nel collettore dei veleni della provincia.
Su Varesenews e Informazioneonline, tra gli altri, trovate foto e video che testimoniano la situazione. Anche la redazione regionale della Rai ha realizzato un servizio, che potete vedere qui.

E adesso? Continueremo la mobilitazione, cercando di smuovere le istituzioni. Prossima tappa il 21 marzo, con una tavola rotonda a Gorla Maggiore, per capire cosa non funziona e cosa bisogna fare.
Questioni che Flavio Castiglioni, referente di Legambiente per la Valle Olona, ha anticipato in un'intervista a Il Giorno pubblicata ieri e che riportiamo qui sotto.

Castiglioni, si può salvare l'Olona?
Certo che si può, anzi si deve recuperare questo fiume che è un patrimonio di tutti. Purtroppo c'è ancora troppo immobilismo e gli interventi necessari ritardano per mancanza di volontà politica.
Adesso il nuovo governo della Regione Lombardia deve mettere il risanamento dell'Olona tra le priorità nella sua agenda.

Quali sono gli interventi da effettuare?
C'è uno studio dell'Ato secondo il quale bisogna intervenire sui depuratori che funzionano male, un intervento il cui costo è stimato in 9 milioni di euro. Bene, questo studio attende ancora l'approvazione del Piano d'Ambito che attende ancora di essere sottoscritto da tutti i comuni. Quindi tutto ritarda. Invece di accelerare i tempi questi vengono dilatati tanto che alcuni Sindaci hanno chiesto altri due mesi di proroga prima di sottoscrivere il Piano d'ambito. Come dire: l'Olona e i suoi problemi possono aspettare, invece noi diciamo che per l'Olona non c'è più tempo da perdere.

Che cos'altro non funziona?
Sempre secondo lo studio dell'Ato ci sono gli sfioratori, che regolano le portate d'acqua al depuratore e che entrano in funzione quando la portata è eccessiva, sottodimensionati, dunque vanno adeguati e poi sono necessari interventi sulle reti fognarie, per le quali sollecitiamo le amministrazioni comunali. Un altro grosso problema sono gli scarichi in deroga che vanno direttamente nel fiume e quelli che scaricano quello che vogliono: servono controlli capillari possibili con una rete fognaria che funzioni.

La politica ha fatto poco?
Non ha fatto nulla: sono anni che i politici a tutti i livelli parlano, parlano, poi le azioni concrete che servono per salvare il fiume non ci sono. La prova: siamo qui a guardare ancora la schiuma sul fiume e ancora non sanno darci risposte sull'origine. Assurdo. Adesso diciamo basta: io, come la maggior parte dei cittadini, che amano il loro territorio non vogliamo più vedere pesci morti che galleggiano. Vogliamo che l'Olona bene comune sia recuperato. Stamani intanto, a partire dalle 8, saremo sul ponte a Fagnano Olona a controllare la schiuma: non ce ne andremo finchè non ci diranno da quale scarico proviene. Purtroppo chi inquina continua a farla franca e non paga.

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