giovedì 28 febbraio 2013

Il sistema aeroportuale della Valle Padana


Giovedì 21 febbraio il Corriere della Sera ha organizzato nella sede della sua Fondazione un Forum sul sistema aeroportuale della Valle Padana. Tra i relatori anche Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia.
Qui è visibile il video integrale della conferenza.

Se preferite soprassedere alla visione di due ore di filmato, vi riportiamo in sintesi i punti affrontati da Balotta.

- Eurostat dice che in Italia abbiamo la maggiore dotazione di porti e aeroporti d’Europa (ma i 100 porti italiani movimentano poco più del solo Rotterdam).
- Il problema italiano (che vale per tutte le infrastrutture, reti e punti di rete, dalle ferrovie ai porti) è quello di una efficace gestione ed utilizzazione dell’esistente e non di avere nuove capacità infrastrutturali. Le gestioni sono frammentate, monopoliste e con scarsa informatizzazione.
- Infatti: negli scali di Malpensa,Linate,Bergamo, Brescia e Verona nel 2012 i passeggeri trasportati sono stati 39,8 milioni mentre la capacità di questi 5 scali assieme è di 72 milioni di passeggeri. Il coefficiente di utilizzazione è di un modesto 55%. Da qui parte la necessità di ottimizzare l’esistente e abbandonare nuovi progetti faraonici come la terza pista di Malpensa.
- Guardando il traffico della sola  SEA del 2012 emerge che i vecchi scali Linate e il terminal 2, assieme, realizzano il 56% del totale del traffico passeggeri mentre nel nuovo scalo (dove si sono spesi almeno 2 mld di investimenti) il traffico è del 44%. Questo grande investimento ha dato scarsi risultati (economici ed occupazionali) a fronte di un enorme sacrificio territoriale.
- A cascata un investimento gestito male come quello di Malpensa 2000 provoca altri errori. Per es. sulla  strada statale 336 che collega lo scalo con Boffalora (sulla Milano-Torino), 18 km costati oltre 200 milioni, transitano giornalmente 8-9 mila veicoli ma la sua capacità è di 90 mila veicoli giornalieri. Chi risponde degli investimenti pubblici sbagliati?
- Altro esempio negativo sono i collegamenti ferroviari con Malpensa passati da 80 treni giornalieri nel 2007 quando a Malpensa transitavano quasi 24 milioni di passeggeri anno agli attuali 130 treni giorno ma con un traffico crollato a 18,3 milioni di passeggeri anno. Erano semivuoti prima i treni lo sono di più oggi in particolare i treni diretti. Meglio è stata collegata Malpensa minori son stati i passeggeri, è evidente che c’è un problema gestionale e non strutturale. Questi treni inoltre assorbono consistenti  risorse del trasporto locale per fare un servizio commerciale.
- Circa l’utilizzo dei vari scali padani usando come indicatore l’area dei vari sedimi aeroportuali ed il loro traffico risulta che il più stressato in rapporto ai passeggeri trasportati è quello di Orio al Serio(30mila pax per ettaro), mentre in rapporto al numero di voli Linate sta sopra con (307 voli ad ettaro).
- Il paradosso è il seguente, si investono milioni di euro per la terza pista a Malpensa, in pieno parco del Ticino, con le due piste attuali utilizzate al 40%, mentre Orio scoppia in mezzo alla città ed è “gestito” da una VIA del 2003 e da una zonizzazione illegale. Linate è senza la Via, si era detto che è inutile farla perché tutti i voli verranno trasferiti a Malpensa, cosa non avvenuta. Montichiari è l’unico scalo non stretto dalle case e “protetto” da un piano d’area ma è sottoutilizzato.
- Volete proprio la terza pista? C’è già ed è a Montichiari.
- Serve una maggiore attenzione regionale per affrontare i problemi ambientali provocati dagli aeroporti visto che a differenza di altre infrastrutture hanno un impatto ambientale considerevole.

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