
Giovedì 21 febbraio il Corriere della Sera ha organizzato nella sede della sua Fondazione un Forum sul sistema aeroportuale della Valle Padana. Tra i relatori anche Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia.
Qui è visibile il video integrale della conferenza.
Se preferite soprassedere alla visione di due ore di filmato, vi riportiamo in sintesi i punti affrontati da Balotta.
- Eurostat dice che in Italia abbiamo la maggiore dotazione di porti e aeroporti d’Europa (ma i 100 porti italiani movimentano poco più del solo Rotterdam).
- Il problema italiano (che vale per tutte le infrastrutture, reti e punti di rete, dalle ferrovie ai porti) è quello di una efficace gestione ed utilizzazione dell’esistente e non di avere nuove capacità infrastrutturali. Le gestioni sono frammentate, monopoliste e con scarsa informatizzazione.
- Infatti: negli scali di Malpensa,Linate,Bergamo, Brescia e Verona nel 2012 i passeggeri trasportati sono stati 39,8 milioni mentre la capacità di questi 5 scali assieme è di 72 milioni di passeggeri. Il coefficiente di utilizzazione è di un modesto 55%. Da qui parte la necessità di ottimizzare l’esistente e abbandonare nuovi progetti faraonici come la terza pista di Malpensa.
- Guardando il traffico della sola SEA del 2012 emerge che i vecchi scali Linate e il terminal 2, assieme, realizzano il 56% del totale del traffico passeggeri mentre nel nuovo scalo (dove si sono spesi almeno 2 mld di investimenti) il traffico è del 44%. Questo grande investimento ha dato scarsi risultati (economici ed occupazionali) a fronte di un enorme sacrificio territoriale.
- A cascata un investimento gestito male come quello di Malpensa 2000 provoca altri errori. Per es. sulla strada statale 336 che collega lo scalo con Boffalora (sulla Milano-Torino), 18 km costati oltre 200 milioni, transitano giornalmente 8-9 mila veicoli ma la sua capacità è di 90 mila veicoli giornalieri. Chi risponde degli investimenti pubblici sbagliati?
- Altro esempio negativo sono i collegamenti ferroviari con Malpensa passati da 80 treni giornalieri nel 2007 quando a Malpensa transitavano quasi 24 milioni di passeggeri anno agli attuali 130 treni giorno ma con un traffico crollato a 18,3 milioni di passeggeri anno. Erano semivuoti prima i treni lo sono di più oggi in particolare i treni diretti. Meglio è stata collegata Malpensa minori son stati i passeggeri, è evidente che c’è un problema gestionale e non strutturale. Questi treni inoltre assorbono consistenti risorse del trasporto locale per fare un servizio commerciale.
- Circa l’utilizzo dei vari scali padani usando come indicatore l’area dei vari sedimi aeroportuali ed il loro traffico risulta che il più stressato in rapporto ai passeggeri trasportati è quello di Orio al Serio(30mila pax per ettaro), mentre in rapporto al numero di voli Linate sta sopra con (307 voli ad ettaro).
- Il paradosso è il seguente, si investono milioni di euro per la terza pista a Malpensa, in pieno parco del Ticino, con le due piste attuali utilizzate al 40%, mentre Orio scoppia in mezzo alla città ed è “gestito” da una VIA del 2003 e da una zonizzazione illegale. Linate è senza la Via, si era detto che è inutile farla perché tutti i voli verranno trasferiti a Malpensa, cosa non avvenuta. Montichiari è l’unico scalo non stretto dalle case e “protetto” da un piano d’area ma è sottoutilizzato.
- Volete proprio la terza pista? C’è già ed è a Montichiari.
- Serve una maggiore attenzione regionale per affrontare i problemi ambientali provocati dagli aeroporti visto che a differenza di altre infrastrutture hanno un impatto ambientale considerevole.
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