venerdì 4 gennaio 2013

La prima buona notizia: stop al Lombardia Express


La soppressione dei treni diretti Milano-Varese e Milano-Bergamo (Lombardia Express) è un segnale positivo e di discontinuità con una gestione disinvolta e stravagante che puntava più sulla visibilità che sulla sostanza di un servizio vitale per i pendolari per ridurre inquinamento e congestione stradale nelle città. Siamo stati facili profeti quando 3 mesi fa avevamo affermato che questi treni erano inutili perché giravano con meno di 50 passeggeri a bordo e che avendo un coefficiente di utilizzazione del 20% andavano soppressi. 

Queste due coppie di treni giornalieri sottraevano ferrovieri e treni nuovi che sarebbero stati meglio impiegati per i treni locali. Non solo ma per farli correre senza fermate costringevano gli altri treni pendolari a dargli la precedenza ed a maturare ritardi. Treni pieni in ritardo per aspettare treni vuoti diretti.
Adesso la nuova dirigenza continui il lavoro di ritorno alla mission strategica di Trenord, chiudendo con i voli pindarici e clientelari della vecchia gestione che ha provocato il mese scorso la più grave Caporetto della storia ferroviaria italiana. 

Per proseguire con una azione di riqualificazione dell’offerta e di recupero di risorse per i pendolari andrebbe ridotto l’eccessivo numero di treni del Malpensa Express che anch’essi girano con un coefficiente di utilizzazione modesto. Sembra illogico che quando nel 2007 Malpensa faceva 23,8 milioni di passeggeri l’anno lo scalo era collegato con 80 treni giornalieri ora, nel 2012, l’aeroporto è collegato con 130 treni al giorno ma i passeggeri di Malpensa sono crollati a meno di 19 milioni l’anno. 
Infine da ripensare è l’utilizzo della linea Saronno-Seregno recentemente riaperta al traffico. Da solo prolungamento verticale della S9 Milano-Monza-Saronno va ripreso l’obiettivo della pedegronda ferroviaria che colleghi Saronno con Bergamo e Brescia


Dario Balotta

Responsibile trasporti Legambiente della Lombardia

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