martedì 9 ottobre 2012

Corruzione: la tassa occulta che inquina e impoverisce

Purtroppo molto attuale il dossier “Corruzione, le cifre della tassa occulta che inquina ed impoverisce il Paese” presentato settimana scorsa da Libera, Legambiente e Avviso Pubblico: è leggibile e scaricabile qui.

La corruzione nel nostro Paese è un cancro le cui metastasi si sono allargate in modo generalizzato. Invasivo. Silenzioso. Difficile da debellare. Che uccide moralmente e fisicamente. Una Tangentopoli infinita, che cambia aspetto e si rigenera anno dopo anno. Che non scava soltanto voragini nei bilanci pubblici ma genera un pericoloso deficit di democrazia e devasta l'ambiente in cui viviamo.
La corruzione è a livelli mastodontici e può crescere ancora, se non si contrasta in modo netto, senza mediazioni, con volontà politica concreta, al di là delle parole. Ma se il costo diretto della corruzione, stimato all'incirca in 60 miliardi di euro, è un fardello pesante per i disastrati bilanci dello Stato, ancora più allarmanti sono i danni politici, sociali e ambientali: la delegittimazione delle istituzioni e della classe politica, il segnale di degrado del tessuto morale della classe dirigente, l'affermarsi di meccanismi di selezione che premiano corrotti e corruttori nelle carriere economiche, politiche, burocratiche, il dilagare dell'ecomafia, attraverso fenomeni come i traffici di rifiuti e il ciclo illegale del cemento, che si alimentano quasi sempre anche grazie alla connivenza della cosiddetta "zona grigia", fatta di colletti bianchi, tecnici compiacenti, politici corrotti.

Ed è allarme per la “corruzione ambientale”: dal 1 gennaio 2010 sono state 78 le inchieste relative ad episodi di corruzione connessi ad attività dal forte impatto ambientale, 15 le regioni coinvolte, 34 le procure impegnate.

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