Nel “Rapporto 2012” del Centro di Ricerca sul Consumo di Suolo gli autori dedicano un approfondimento specifico al problema della cementificazione nell’area montana.
“Il fenomeno del consumo di suolo all'interno di spazi così ristretti e soggetti a vincoli fisici – si legge nel dossier - dovrebbe essere oggetto di attenta valutazione all'interno delle politiche di governo del territorio, in considerazione delle funzioni strategiche che attengono al “patrimonio” di suoli liberi.”
Legambiente denuncia che la quasi totalità dei fondovalle prealpini ha patito negli ultimi decenni una crescita edilizia cospicua e disordinata, che ha portato i paesi a fondersi tra loro un un'unica conurbazione lineare: “Questo è evidente soprattutto nel caso della provincia di Varese in cui le aree urbanizzate, complice la poca pendenza, hanno occupato tutti gli interstizi, sia in direzione Nord Est, verso il Lago di Lugano (Valganna, Valceresio, Valmarchirolo), sia lungo l'asse Nord Ovest, verso il Lago Maggiore (Valtravaglia, Valcuvia).”
A riprova di ciò, le Comunità Montane della Provincia di Varese - Piambello e Valli del Verbano – risultano avere le più alte percentuali di territorio insediativo (cioè quello in cui le caratteristiche morfologiche consentono l’edificabilità) utilizzato: più del 60%.
foto da greenme.it
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