Da Roma il Consiglio di
Stato, con decisione ampiamente prevista in assenza di un pronunciamento della
Regione, ha consentito il prosieguo dell'iter autorizzativo della cava, almeno
in attesa del pronunciamento di merito del TAR.
A Milano, il Consiglio
Regionale della Lombardia, ha deciso un approfondimento delle questioni
tecniche e delle criticità rappresentate dalla cava.
Dunque un'attesa sconfitta e una vittoria per il comitato nello stesso giorno.
Ringraziamo il Consiglio
Regionale per la decisione che intende riconoscere le ragioni del territorio,
ci rammarichiamo d'altra parte che tale decisione non sia stata più coraggiosa,
con l'immediata delibera dello stralcio.
Le ragioni per procedere infatti c'erano e ci sono già
tutte, anche senza ulteriori pareri tecnici: innanzitutto la richiesta proviene dall'ente (la Provincia) che è
chiamata a presentare il piano cave, in secondo luogo riteniamo che l'opposizione unanime di cittadini, Comuni,
Provincia e associazioni sia di per sé ragione sufficiente per modificare
il piano cave che, va ricordato, è per legge uno strumento alla cui
realizzazione e modifica concorrono i territori, gli enti locali e le
popolazioni attraverso opportune procedure di consultazione.
Ci auguriamo che lo stralcio
possa essere comunque deciso prima che la Provincia sia costretta a firmare la
convenzione con Italinerti, ciò anche al fine di evitare possibili richieste di
danni che, a quel punto, tale società potrebbe pensare di avanzare.
Comitato Contro la riapertura della ex
cava abusiva Nidoli – Italinerti
Foto dall'assemblea di lunedì scorso a Cantello. Altre sulla nostra pagina facebook!
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