Ciclisti
nel nome della pacifica convivenza tra i popoli, dalla Valle Olona e dall'Alto
Milanese al cuore verde d'Italia, l'Umbria.
In
occasione della cinquantesima edizione della Marcia della Pace, Bicipace e Legambiente, con la collaborazione di Bicincittà, Ciclobby onlus e
Coordinamento milanese Pace in comune hanno organizzato una “ciclospedizione” che è partita sabato 17 e che in una settimana raggiungerà Bastia
Umbra, sede di partenza della Marcia.
Per rimanere aggiornati sull'avvicinamento: bicipace.org
Il percorso
Il
“pellegrinaggio laico” dei pedalatori sarà accompagnato da un'auto e un
furgoncino come mezzi d'appoggio e trasporto bagagli. Cinque i
pedalatori che si sono mossi sabato 17 settembre dalla Valle Olona e dintorni (Marnate, Olgiate, Castellanza,
Busto Arsizio) per raggiungere la piazza del Municipio di Rho (MI) e lì
unirsi a un folto gruppo di amici che percorrerà più di 600 chilometri verso
la meta. Le tappe previste sono:
-sabato
17/9 Rho-Gragnano Trebbiense (PC)
Km 90
-domenica
18/9 Gragnano-Guastalla (PR) Km 103
-lunedì
19/9 Guastalla-Ferrara Km 90
-martedì
20/9 Ferrara-Cesena Km 80
-mercoledì 21/9
Cesena-Pennabilli Km 70
-giovedì
22-9 Pennabilli-Gubbio Km 90
-venerdì
23/9 Gubbio-Perugia (Bastia Umbra) Km
54
-sabato
24/9 Bastia Umbra
Le ragioni di una scelta
«Nell’idea di fratellanza dei popoli si riassumono molte
delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo» scrivono gli
organizzatori della spedizione su due ruote, elencando un vasto programma di
cambiamento della società: «riscoprire la nostra umanità, mettere le
persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti
dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire
l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le
disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non
disperdere la nostra principale ricchezza», e ancora «ridare piena dignità al
lavoro e ai lavoratori in tutto il mondo, investire sull’educazione, sulla
cultura e sulla formazione, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà
d’informazione, cambiare consumi e stili di vita personali e collettivi
smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni; ripudiare nei fatti la
guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari; sul piano politico
costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare
e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarsi a
costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e ovunque nel
mondo; contrastare l'accelerazione del cambiamento climatico legata all'impatto
delle attività umane, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e
proteggere l’ambiente; costruire, infine, le città dei diritti umani e non
le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e
sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla
competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani e della
democrazia.”
«Noi
crediamo - scrive a nome di Bicipace
Flavio Castiglioni , delegato
Legambiente per la Valle
Olona e che sarà fra i cinque pedalatori “varesotti” sulla
rotta per Assisi.- che ci sia ancora
spazio per un confronto su questi temi. Abbiamo il compito di promuovere una
cultura diversa da quella che oggi ci sta portando alla deriva».
Anche per
questo, accanto alla consueta organizzazione di pullman di Bicipace che
partiranno da diversi centri grandi e piccoli dell'Alto Milanese, un gruppo
partirà all'avventura in bicicletta, per vedere un'Italia “slow”, più a
misura d'uomo, e vivere un viaggio più vicino a quello degli antichi pellegrini
“romei” che lungo la mitica via Francigena andavano ad Sanctum Petrum per
impetrare una grazia o guadagnarsi la via del cielo.
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