giovedì 16 giugno 2011

Comuni Ricicloni: provincia di Varese in chiaroscuro

E' stato presentato il rapporto "Comuni Ricicloni Lombardia 2011".
Sotto trovate il nostro comunicato con numeri e proposte, qui è scaricabile il dossier completo

L’ 85% dei comuni in provincia di Varese promossi da Legambiente per la gestione dei rifiuti, centoventuno su un totale di centoquarantuno. E sedici sono tra i primi cinquanta della regione.
Il rapporto “Comuni Ricicloni Lombardia 2011”, che fotografa la gestione dei rifiuti delle Amministrazioni comunali della regione, non premia in particolar modo le città della nostra provincia ma descrive comunque un territorio ben attento alla questione.
Per entrare in classifica, il Cigno verde ha alzato l'asticella della soglia minima al 50% di raccolta differenziata per i comuni con più di 10mila abitanti e al 55% per i più piccoli. Niente da fare, dunque, per Milano, la cui raccolta differenziata (dato del 2009) è ferma poco sopra il 34%. Neanche il comune di Varese
riesce a superare il 50%, rimanendo dunque fuori classifica.

Cos’è il rapporto “Comuni Ricicloni Lombardia”
Il dossier dell’associazione ambientalista non valuta solo la percentuale di raccolta differenziata, che viene invece considerata come criterio di accesso alla classifica, per attribuire le postazioni in graduatoria: tiene conto di una serie di indicatori che, complessivamente, permettono di valutare la buona gestione dei rifiuti a livello municipale, con riferimento alla qualità del servizio, alla prestazione tariffaria, agli sforzi per conseguire la riduzione complessiva dei rifiuti prodotti. Gli indicatori impiegati misurano anche il grado di sostenibilità ambientale, in termini di riduzione equivalente delle emissioni di CO2. Il dato regionale è impressionante: un miliardo di chili di CO2 risparmiati ogni anno, è questo, secondo i calcoli di Legambiente, il risultato totalizzato dalla somma degli sforzi di differenziazione dei rifiuti in Lombardia. Una buona prestazione che è ancora da migliorare però, visto che all'appello dei “ricicloni” manca il 57% dei comuni e addirittura 1 su 4 non raggiunge nemmeno il 35% di raccolta differenziata.

La provincia di Varese
Tra le città sopra i 10mila abitanti, in provincia di Varese spicca Saronno, quarta in classifica con un indice di gestione di 71,10 per cento. Seguono Tradate con 68,5% (al settimo posto) e Cassano Magnago con 64,7% e l’undicesima posizione in regione. Tra i primi cinquanta anche Sesto Calende, Gallarate, Fagnano Olona, Cardano al Campo, Malnate, Uboldo e Samarate.
Nei comuni sotto i 10mila abitanti bisogna arrivare al ventesimo posto con Monvalle, 71,12%. Nei primi cinquanta anche Travedona Monate, Sangiano, Besnate, Osmate e Leggiuno.
Il capoluogo, come detto, non supera la soglia del 50 per cento di raccolta differenziata, risultato che, tra i capoluoghi di provincia, viene raggiunto solo da Lecco, Bergamo e Monza.

Buone pratiche
La situazione è decisamente migliorata rispetto a un po’ di anni fa – precisa Alberto Minazzi, coordinatore provinciale dei circoli di Legambiente -, l’Osservatorio provinciale dei rifiuti, per esempio, è un ottimo strumento perché le Amministrazioni si possano confrontare e organizzarsi al meglio. Sicuramente molti comuni dovrebbero investire di più in informazione, comunicazione e coinvolgimento dei cittadini, anche il comune di Varese.”
La provincia di Varese, infine, fa una bella figura per quanto riguarda le buone pratiche: nel rapporto si segnalano i settanta distributori di latte crudo (solo la provincia di Milano ne ha di più) e il compostaggio domestico praticato in 98 comuni (secondi solo a Cremona).
Anche il progetto “Ecobebè” avviato a Brebbia e Casorate Sempione, per la distribuzione gratuita di kit con pannolini lavabili e riutilizzabili alle famiglie dei nuovi nati, riceve il plauso dell’associazione.
“E’ questa la strada – conclude Minazzi –: prima di tutto è necessario ridurre i rifiuti, con scelte coraggiose ed innovative”.

1 commento:

angelo motta ha detto...

come qualcuno mi ha fatto rilevare "i dati sono quelli"cio' che cambia sono gli indicatori che permettono una valutazione complessiva spesso diversa dal semplice dato della percentuale di raccolta differenziata,un confronto tra questa classifica e quella provinciale ne è la conferma.situazione certamente buona ma con ampi spazi di miglioramento