«Finalmente “Varese si muove” – scrivono in una nota Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese, e Leonardo Savelli, presidente di Fiab-Ciclocittà Varese – ci sono voluti 28 anni, ma la città sta ricominciando a guardare alla situazione dei parcheggi e della mobilità con un minimo di prospettiva».
Certo, sottolineano i due referenti ambientalisti, «ancora c’è molto da fare. Per ora si è parlato quasi esclusivamente di sosta, un vero e proprio piano della mobilità non è ancora stato presentato. Ma siamo fiduciosi, perché vediamo che questa Giunta è disposta ad ascoltare, a confrontarsi con i cittadini e le associazioni per trovare le soluzioni che riscrivano in meglio il futuro di Varese».
Risale al 1989 l’ultima grande rivoluzione del traffico a Varese, e porta la firma di Giampaolo Zoppini, allora assessore socialista alla Viabilità. Ad allora, 28 anni fa, risalgono ad esempio il “ring” di via Copelli, la pedonalizzazione attorno alla basilica di San Vittore, la corsia del bus che attraversa il centro. Un’operazione ambiziosa che all’inizio incontrò forti resistenze, dentro e fuori Palazzo Estense, eppure oggi tutte quelle novità sappiamo essere state delle ottime idee per rendere più vivibile Varese.
Il piano Zoppini, però, da troppi anni non basta più, e l’amministrazione Galimberti se ne è resa conto, presentando un piano che ha degli ottimi spunti: l’azione di razionalizzazione e modulazione delle tariffe dei parcheggi, ad esempio, o le proposte fatte per gruppi specifici di utenti, come i pendolari, o ancora l’idea dei parcheggi periferici abbinati ai bus.
«Alcuni elementi per noi fondamentali, però, ancora mancano – continuano Minazzi e Savelli – come l’eliminazione dei posti auto in centro a favore di pedonalità e riqualificazione ad esempio nella zona tra piazza della Motta e via Bernascone. Importante anche un’azione decisa contro la sosta scorretta (su ciclabili e marciapiedi), la realizzazione di parcheggi per bici comodi e sicuri in zone strategiche (stazioni), la promozione del car-sharing e la revisione del bike- sharing».
Insomma: il voto che gli ambientalisti danno a “Varese si muove”, è positivo, ma non entusiastico: «Siamo convinti che ci siano ancora ampi margini di miglioramento. La direzione, però, è quella giusta».
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