Il dossier ha fotografato la qualità ambientale dei capoluoghi di
provincia italiani, prendendo in considerazione vari aspetti: dalla
gestione delle risorse idriche a mobilità e spazi urbani, dall’inquinamento
atmosferico alla promozione delle energie rinnovabili e alla gestione dei
rifiuti.
Varese si colloca, appunto, nel mezzo della classifica delle città
medie (dagli 80 ai 200mila abitanti): 26esima
su 44, con un indice complessivo di 47,36. Per fare un confronto, la
migliore è Trento con 71,38, la peggiore Siracusa con 29,38, i cugini di Como si
posizionano dietro, al 32esimo posto (44,03).
Il dato più interessante è
però che la qualità ambientale in città è cresciuta: l’anno scorso l’indice di
Varese era pari a 41,02 e la posizione era la 38esima.
Sono soprattutto tre:
l’aumento della percentuale della raccolta
differenziata dal 48,4% al 59,4%, la diminuzione di concentrazione media di
biossido di azoto NO2
nell’aria da 42,5 microgrammi per metro
cubo a 34,5 µg/mc,
l’aumento dell’indice di ciclabilità
che registra le azioni per la diffusione delle due ruote nel tessuto urbano. Anche
se molto resta da fare.
Aria
Per
quanto riguarda l’inquinamento atmosferico i problemi permangono. Se per il
PM10, che riguarda i mesi invernali, la situazione è negativa ma non troppo (17esima
posizione, media annuale di 32 µg/mc), è invece pessima per la concentrazione di ozono nei mesi estivi: sono stati
73 i giorni di superamento della soglia di 120µg/mc fissata dalla normativa. Un
dato preoccupante, che posiziona la città al 31esimo posto in questa
particolare classifica.
Acqua
E’
forse nella gestione delle risorse
idriche la performance peggiore della città. In tutti e tre i criteri presi
in esame Varese è nelle retrovie: la percentuale di perdite nella rete di
distribuzione arriva al 36%, la capacità di depurazione è solo dell’89% e il
consumi idrico procapite giornaliero è di ben 181 litri .
Sempre
per fare un confronto con realtà vicine, a Brescia le perdite sono del 19% e la
depurazione copre il 99%.
Rifiuti
Mobilità
E’
in chiaroscuro il quadro cittadino per la mobilità. Varese
si piazza a metà classifica per offerta di trasporto
pubblico e per utilizzo dello stesso da parte dei cittadini. L’indice di
mobilità alternativa, che misura il livello delle politiche urbane sul tema, e
l’indice di ciclabilità sono entrambi in
aumento: da 23,3 a
40 il primo, da 37,50 a
48,50 il secondo (in tutti e due la città giunge al 16esimo posto).
D’altra
parte però l’altissimo numero di 64 auto
circolanti ogni 100 abitanti e quello del numero di vittime di incidenti stradali pari a 0,79 ogni
10mila abitanti lasciano la città nelle retrovie.
Senza
contare la quasi assenza di Zone a
Traffico Limitato, a causa della quale il capoluogo bosino ottiene un poco
edificante 39esimo posto. Va un po’ meglio per le isole pedonali, la cui estensione è di 0,24 metri quadrati
per abitanti.
Verde
Varese
è Città Giardino, ma solo se si considerano le aree protette e i parchi. In questo caso è tra le dieci più verdi
d’Italia tra quelle di medie dimensioni. Il verde urbano fruibile invece è molto scarso: ogni cittadino ne ha a
disposizione solo 6,71 metri quadrati ,
per una sorprendentemente negativa 39esima posizione.
Energia
Nell’ultimo
anno a quanto ammonta l’indice di Ecosistema Urbano per le politiche di risparmio energetico in città? La
risposta non potrebbe essere più chiara: a zero. E i kilowatt di fotovoltaico installati su edifici
comunali ogni mille abitanti? 0,02. Non siamo in Sicilia, è vero, ma nella
vicina Bergamo i kilowatt sono 14,25. Il consumo
domestico di energia elettrica procapite è molto alto, essendo pari a 1227
chilowattora.
Non
tutto però è da bocciare: per il solare
termico installato su edifici comunali siamo al 22esimo posto, grazie agli
0,44 mq ogni mille abitanti. E soprattutto siamo noni per il teleriscaldamento (16,99 metri cubi
per abitante), anche se in discesa di quattro posizioni rispetto all’anno
precedente a causa di un dimezzamento del volume di metri cubi per abitante.
Politiche ambientali
L’ultima
parte del Rapporto è dedicata ad una valutazione generale delle politiche
ambientali dei Comuni. E anche qui Varese non brilla: l’indice di partecipazione e pianificazione ambientale
è pari a 25, il peggiore tra le città lombarde di media grandezza e il 33esimo
a livello nazionale. Per Como e Monza l’indice è 38, per Brescia 63, per
Bergamo addirittura 88. Ma la classifica in assoluto peggiore è quella relativa
all’eco-management, che misura il
livello di sostenibilità interno all’Amministrazione, dagli spostamenti dei
dipendenti all’utilizzo di prodotti green per gli uffici. Per Varese un
quarantesimo posto che dimostra quanta strada ci sia ancora da fare.
Il commento di Legambiente
Varese
Il rapporto completo è
scaricabile dal link www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf
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