Le risposte di Davide Galimberti, candidato sindaco con la coalizione del centro sinistra, ai nostri quattro quesiti.
1) Abolire il traffico di attraversamento di
piazza Monte Grappa per migliorare la qualità della vita e la qualità dell’aria
in centro.
Non è impossibile farlo, anche se non sarà immediato.
Il traffico di attraversamento di piazza Monte grappa fa parte del sistema viabilistico di Varese, che è sicuramente migliorabile sotto molti punti di vista, e deve essere inserito in un progetto ad ampio respiro, che dia qualità della vita e sostenibilità a tutta la città. Per poter eliminare il traffico di piazza Monte Grappa, infatti, è necessario prima di tutto scoraggiare l’attraversamento del centro da parte delle auto: incentivare i parcheggi fuori dal centro a scapito dei posteggi di superficie in centro, ad esempio. Non solo piazza Repubblica: nella recente iniziativa di Progetto ConcittaDino nell’area semi abbandonata tra via Casula e via Adamoli di fronte alla stazione delle Ferrovie Nord, è stato riportato all’attenzione dei varesini un’area con un vasto parcheggio sotterraneo che resta completamente inutilizzato: Varese non può più permettersi sprechi di questo genere. Inoltre l’attraverso di Piazza Monte Grappa è strettamente legato all’ingresso in città dell’autostrada. Occorre lavorare da subito per porre fine a questa situazione che incanala il traffico come in un imbuto nel centro. Per cui spostando il flusso di traffico dal centro a vie alternative renderà più praticabile l’ipotesi di progressiva risistemazione dell’intera area centrale.
Oltre ai parcheggi e all’autostrada, occorre scoraggiare l’ingresso al centro in auto facendo le strade più a misura di pedone e di ciclista: restringere le carreggiate con marciapiedi ampi e piste ciclabili degne di questo nome. Il tutto in vista di un ridisegno completo della viabilità delle vie intorno alla piazza. Insomma, piazza Monte Grappa senza auto è un’eventualità possibile, anche se non a brevissimo termine, ma sicuramente da pensare nell’ottica di una Varese in grado di guardare al futuro, per avere degli standard di vivibilità degni di una città europea.
Il traffico di attraversamento di piazza Monte grappa fa parte del sistema viabilistico di Varese, che è sicuramente migliorabile sotto molti punti di vista, e deve essere inserito in un progetto ad ampio respiro, che dia qualità della vita e sostenibilità a tutta la città. Per poter eliminare il traffico di piazza Monte Grappa, infatti, è necessario prima di tutto scoraggiare l’attraversamento del centro da parte delle auto: incentivare i parcheggi fuori dal centro a scapito dei posteggi di superficie in centro, ad esempio. Non solo piazza Repubblica: nella recente iniziativa di Progetto ConcittaDino nell’area semi abbandonata tra via Casula e via Adamoli di fronte alla stazione delle Ferrovie Nord, è stato riportato all’attenzione dei varesini un’area con un vasto parcheggio sotterraneo che resta completamente inutilizzato: Varese non può più permettersi sprechi di questo genere. Inoltre l’attraverso di Piazza Monte Grappa è strettamente legato all’ingresso in città dell’autostrada. Occorre lavorare da subito per porre fine a questa situazione che incanala il traffico come in un imbuto nel centro. Per cui spostando il flusso di traffico dal centro a vie alternative renderà più praticabile l’ipotesi di progressiva risistemazione dell’intera area centrale.
Oltre ai parcheggi e all’autostrada, occorre scoraggiare l’ingresso al centro in auto facendo le strade più a misura di pedone e di ciclista: restringere le carreggiate con marciapiedi ampi e piste ciclabili degne di questo nome. Il tutto in vista di un ridisegno completo della viabilità delle vie intorno alla piazza. Insomma, piazza Monte Grappa senza auto è un’eventualità possibile, anche se non a brevissimo termine, ma sicuramente da pensare nell’ottica di una Varese in grado di guardare al futuro, per avere degli standard di vivibilità degni di una città europea.
2) Realizzare altre aree pedonali o di moderazione del traffico nei vari rioni della città (da Bizzozero a Masnago, da Biumo a Casbeno)
Anche questa è un’operazione decisamente fattibile, e la logica è la stessa descritta per piazza Monte Grappa: rendere più vivibile la città anche ripensando la viabilità e i flussi di traffico. Applichiamo però ai rioni questa logica. Ma è soprattutto nei rioni che si svolge la vita quotidiana della città. Ed è per questo che i varesini vanno coinvolti: quindi sì alle aree pedonalizzate e anche a chiusure temporanee al traffico (come si fa ad esempio nelle vie davanti alle scuole), ma tutto questo andrà fatto consultando i cittadini che lì abitano. Le aree da chiudere al traffico, o i passaggi dove limitare la velocità andranno decisi consultando i cittadini, sempre nell’ottica della partecipazione, che caratterizzerà la nostra azione amministrativa.
3) Fare del decoro urbano e della bellezza la bussola dell'azione amministrativa
Pochi giorni fa, il 9 maggio, è stato il 38 esimo anniversario della morte di Peppino Impastato. Uno che vedeva l’educazione alla bellezza come necessaria per mantenere viva la curiosità, quindi la volontà di conoscere, capire, difendere ciò che è bello e giusto. Un concetto rivoluzionario, che sarà sicuramente parte della mia azione amministrativa. Un’azione possibile può passare ad esempio attraverso l’istituzione di una “Accademia del paesaggio”, per tutelare la prima e più importante infrastruttura per il nostro Paese. A tal fine la realizzazione di progetti quali la realizzazione dei PLIS Bevera e Sud Varese sono importanti per la tutela di vaste aree agricole e boschive che costituiscono elementi essenziali del paesaggio varesino. Occorre quindi un’azione che guardi al futuro, incoraggiando l’educazione civica di tutti. Per imparare, insieme, ad amare davvero la nostra città.
4) Fare un censimento preciso dei terreni incolti e abbandonati, valorizzare gli spazi di natura e l'agricoltura urbana
Varese ha una vocazione nascosta: quella di città anche agricola. Calcinate del Pesce, ma anche Bizzozero o Casbeno, sono quartieri dove questa vocazione viene portata avanti senza clamore, ma con risultati decisamente interessanti. Ecco perché, nella mia azione amministrativa, l’agricoltura avrà uno spazio importante: il consumo di suolo deve essere azzerato, il presente e il futuro dell’edilizia in città deve essere incentrato sulla ristrutturazione e il recupero dell’edilizia esistente. I terreni rimasti liberi, quelli incolti e abbandonati dovranno essere mappati e andranno se possibile destinati a questa vocazione nascosta della città, anche in visione di nuove opportunità di lavoro. I terreni agricoli potranno essere destinati infatti a dar vita a vere e proprie “start up agricole”: occorre aiutare e supportare i giovani che vogliano diventare agricoltori, dando gambe alle loro idee innovative e vincenti che coniugano rispetto dell’ambiente, recupero della biodiversità e metodi innovativi di coltivazione biologica. La costruzione di vere infrastrutture verdi connesse favorirà questa politica, ad esempio mettendo a sistema i parchi quali il Plis del Parco Sud nella zona di Bizzozero con il Parco Regionale del Campo dei Fiori.
Anche questa è un’operazione decisamente fattibile, e la logica è la stessa descritta per piazza Monte Grappa: rendere più vivibile la città anche ripensando la viabilità e i flussi di traffico. Applichiamo però ai rioni questa logica. Ma è soprattutto nei rioni che si svolge la vita quotidiana della città. Ed è per questo che i varesini vanno coinvolti: quindi sì alle aree pedonalizzate e anche a chiusure temporanee al traffico (come si fa ad esempio nelle vie davanti alle scuole), ma tutto questo andrà fatto consultando i cittadini che lì abitano. Le aree da chiudere al traffico, o i passaggi dove limitare la velocità andranno decisi consultando i cittadini, sempre nell’ottica della partecipazione, che caratterizzerà la nostra azione amministrativa.
3) Fare del decoro urbano e della bellezza la bussola dell'azione amministrativa
Pochi giorni fa, il 9 maggio, è stato il 38 esimo anniversario della morte di Peppino Impastato. Uno che vedeva l’educazione alla bellezza come necessaria per mantenere viva la curiosità, quindi la volontà di conoscere, capire, difendere ciò che è bello e giusto. Un concetto rivoluzionario, che sarà sicuramente parte della mia azione amministrativa. Un’azione possibile può passare ad esempio attraverso l’istituzione di una “Accademia del paesaggio”, per tutelare la prima e più importante infrastruttura per il nostro Paese. A tal fine la realizzazione di progetti quali la realizzazione dei PLIS Bevera e Sud Varese sono importanti per la tutela di vaste aree agricole e boschive che costituiscono elementi essenziali del paesaggio varesino. Occorre quindi un’azione che guardi al futuro, incoraggiando l’educazione civica di tutti. Per imparare, insieme, ad amare davvero la nostra città.
4) Fare un censimento preciso dei terreni incolti e abbandonati, valorizzare gli spazi di natura e l'agricoltura urbana
Varese ha una vocazione nascosta: quella di città anche agricola. Calcinate del Pesce, ma anche Bizzozero o Casbeno, sono quartieri dove questa vocazione viene portata avanti senza clamore, ma con risultati decisamente interessanti. Ecco perché, nella mia azione amministrativa, l’agricoltura avrà uno spazio importante: il consumo di suolo deve essere azzerato, il presente e il futuro dell’edilizia in città deve essere incentrato sulla ristrutturazione e il recupero dell’edilizia esistente. I terreni rimasti liberi, quelli incolti e abbandonati dovranno essere mappati e andranno se possibile destinati a questa vocazione nascosta della città, anche in visione di nuove opportunità di lavoro. I terreni agricoli potranno essere destinati infatti a dar vita a vere e proprie “start up agricole”: occorre aiutare e supportare i giovani che vogliano diventare agricoltori, dando gambe alle loro idee innovative e vincenti che coniugano rispetto dell’ambiente, recupero della biodiversità e metodi innovativi di coltivazione biologica. La costruzione di vere infrastrutture verdi connesse favorirà questa politica, ad esempio mettendo a sistema i parchi quali il Plis del Parco Sud nella zona di Bizzozero con il Parco Regionale del Campo dei Fiori.
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